[21/01/2010] News toscana

Arpat fotografa l'ambiente: «Buone le condizioni dell'area costiera»

LIVORNO. La relazione sullo stato della area costiera della Regione, descrive una buona condizione dell'ambiente. Secondo Arpat che ha redatto lo studio, infatti, nelle provincie di Livorno, Pisa, Lucca, Massa Carrara, i parametri registrati rispettano le prescrizioni e i limiti previsti dalla legge. I dati presi in considerazione, riguardano la qualità dell'area, l'inquinamento acustico e quello elettromagnetico, i rifiuti, la natura e la biodiversità.  Per quanto riguarda la concentrazione dei PM10, solo per fare un esempio, ci sono buone notizie. Questa mattina, il direttore provinciale di Livorno Fabrizio Righini, ha presentato i risultati della ricerca (relativi al 2008).

«A livello regionale vi è una tendenza al miglioramento della qualità dell'area - ha spiegato Righini. La zona delle quattro province mostra un'apprezzabile riduzione per il Pm10 negli ultimi anni, anche se permangono situazioni di particolari attenzione legate al traffico per Massa Carrara e Lucca o alla presenza di fonti emissive legate ad impianti di combustione. Per quanto riguarda Livorno, l'unica criticità è relativa al biossido d'azoto».

Secondo l'Arpat, in tema di emissioni, i dati regionali mostrano una netta riduzione dei principali inquinanti nel decennio 1995-2005, e in analogia con l'andamento regionale, anche l'area delle quattro province prese in considerazione, mostra un netto miglioramento.

Sul fronte dell'inquinamento elettromagnetico, sempre secondo le rilevazioni Arpat, non ci sarebbero pericoli per la sicurezza e la salute. Nell'area costiera delle Toscana dove sono concentrati il 35% degli impianti e dei ripetitori di tutta la regione, "in termini di esposizione della popolazione, la situazione risulta tranquillizzante". "Infatti - prosegue la relazione dell'Arpat - la maggior parte degli impianti soggetti a verifica evidenziano valori di inquinamento elettromagnetico basso e contenuto, sia a livello regionale che per le quattro province dell'area che abbiamo analizzato".

Le maggiori criticità, secondo il direttore generale di Arpat Sonia Cantoni, si concentrano nell'ambito delle bonifiche. «Per quanto riguarda le bonifiche a livello regionale nessuna delle quattro province risulta aver presentato il Piano provinciale - ha spiegato Cantoni. La situazione provincia per provincia, Massa Carrara presenta certamente la problematica maggiore relativa alla presenza del sito di interesse nazionale, che, con una estensione complessiva di circa 16 Km quadrati a terra, tra aree industriali e residenziali, e circa 19 Km quadrati a mare, vede attualmente ben 138 procedimenti avviati e soltanto 6 giunti a conclusione negli ultimi due anni. Conseguenze di tutto ciò, sono le gravi ricadute in termini socio-economici oltre che ambientali, per il ritardo significativo nella riconversione del territorio. Anche a Livorno il Sin rappresenta il sito più importante comprendente l'area portuale con un'estensione di 1488,5 ha di mare ed acque interne e 705 ha di parte continentale, compresa nei comuni di Livorno e di Collesalvetti».

Per quanto concerne la provincia di Pisa, i siti di bonifica censiti nel piano regionale del 1999 sono 187 e gli interventi conclusi ad oggi sono 112. Fra le bonifiche in corso, di particolare rilievo, si segnalano quelle dell'area ex Motofides a Marina di Pisa e quelle della Val di Cecina. Infine, nella Provincia di Lucca sono presenti circa 150 siti per cui deve essere concluso il procedimento di bonifica.

«Il principale problema - conclude Cantoni - è costituito dalla difficoltà a definire tempi certi, anche per carenza normativa, e dalla lentezza dei procedimenti».

La relazione dell'Arpat, riporta anche un'analisi della situazione della gestione dei rifiuti. Negli ultimi due anni si è verificata un'inversione di tendenza sul trend di produzione dei rifiuti urbani totali che registra una diminuzione a partire dal 2007. Cresce, invece, la raccolta differenziata certificata dall'Agenzia Regione Recupero Risorse con un incremento di quasi il 3% rispetto all'anno precedente.

Buone notizie infine, sullo stato delle acque di balneazione in Toscana dove l'Arpat ritiene «la situazione confortante, con punte di eccellenza per i litorali lucchese, pisano e livornese». Per quanto riguarda l'idoneità batteriologica, è il litorale apuano che fa registrare l'andamento più problematico, stavolta insieme a Lucca, con un indice di qualità batteriologica al limite del giudizio di contaminato. Meglio Livorno, appena sotto la sufficienza, e Pisa sufficiente.

Torna all'archivio