[20/01/2010] News

Nuovo combustibile per le vecchie centrali nucleari russe sorelle di Cernobyl

LIVORNO. Secondo quanto si legge sui siti www. strf.ru e www.dr.ru il reattore nucleare Rbmk (reaktor bolshoi moshchnosty kanalov - reattore di grande potenza a canali) della centrale Leningradskaya (Nella foto) di  Sosnovy Bor, vicino a San Pietroburgo, usufruirà di un combustibile nucleare più economico e più efficace: «Si tratta di un combustibile di nuova generazione, basato su una miscela uranio-erbio arricchito a 2,8% e nuovamente "profilato"» spiegano i russi.

Il primo lotto del combustibile è già stato testato a Sosnovy Bor, nel reattore N. 2 ed ha ora avuto il via libera per essere utilizzato nell'intera centrale dal Servizio federale di sorveglianza ecologica, tecnologica e nucleare (Rostekhnadzor). Nell'ex Unione Sovietica esistono 17 reattori Rbmk: 4 in Ucraina, quelli della centrale dove è avvenuta la tragedia nucleare di Chernobil; 11 in Russia (4 a Leningradskaya, 4 a Kursk e 3 a Smolensk); 2 in Lituania (Ignalina). La centrale Lituana è stata chiusa definitivamente il primo gennaio 2010, secondo quanto previsto dal Trattato di adesione all'Unione europea sottoscritto da Vilnius. Il reattore N. 1 di Ignalina, dello stesso tipo di quello di Chernobil (Rbmk-1500), era già stato fermato nel 2004 perché giudicato obsoleto e pericoloso dall'Ue.

Quindi, su 17 reattori 6 sono stati fermati per il disastro nucleare di Cernobyl o perché considerati inaffidabili dall'Ue, eppure i russi continuano a dire che «La loro sicurezza è stata considerevolmente rafforzata».  

La centrale nucleare di Leningradskaya, dove è arrivato il nuovo combustibile, è stata addirittura la prima in Russia (nel 1973) ad essere dotata di reattori Rbmk-1000 (reattore nucleare urano-grafite) con una potenza di 1.000 MW. E' anche la prima centrale russa ad aver utilizzato l'uranio-erbio come combustibile.

Anatoli Egorov, presidente del Consiglio di sicurezza nucleare delle centrali Rbmk e direttore aggiunto del dipartimento gestionale delle centrali Rbmk per il monopolista pubblico del nucleare russo Rosenergoatom (quindi praticamente controllore di sé stesso), spiega che «L'uranio-erbio, con un U-235 arricchito al  2,4 %, ha cominciato ad essere utilizzato nei reattori Rbmk-1000 nel 1996. A quell'epoca, la durata di utilizzo di queste cartucce di combustibile era di 4 anni. In seguito, l'arricchimento dell'uranio negli assemblaggi fissili è stato portato al 2,8 % e la loro durata di "servizio" nella zona attiva si è moltiplicata per 1,5. Di conseguenza, l'utilizzo di questo combustibile più arricchito ha visto la sua efficacia salire del  60%».

Attualmente le centrali russe Rbmk utilizzano una miscela uranio-erbio con un arricchimento dell'U-235 identico in tutta la catena de i assemblaggio del combustibile. Il nuovo combustibile per le centrali "tipo Cernobyl" avrà quello che i russi chiamano un "assemblaggio profilato", e spiegano: «Sarà del  3,2% al centro e del  2,5 % nelle sue parti inferiore e superiore. Questo lo permetterà circa il 6% di questo prezioso combustibile che è l'U-235, senza compromettere  l'efficacia dell'utilizzo del combustibile e  portando la durata dell'utilizzo dell'assemblaggio a 8 o 10 anni».

Naturalmente bisogna fare ancora analisi sull'utilizzo del nuovo combustibile nelle decrepite centrali sovietiche e gli specialisti prenderanno una decisione finale solo dopo che l'esperimento della Leningradskaya avrà dimostrato che è possibile la sua introduzione negli altri reattori del tipo Rbmk-1000.

La sicurezza delle sorelle di Cernobyl non sembra interessare a molti.

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