[18/01/2010] News

RELAZIONE SULLO STATO DELL'AMBIENTE - PROVINCE DI SIENA - GROSSETO - AREZZO

Nel corso della mattina di oggi sono stati affrontati i principali temi ambientali messi in
evidenza dalla RSA 2009 (dati aggiornati al 31.12.2008), con riferimento all'area delle province di Siena,
Grosseto e Arezzo:
· qualità dell'aria
· emissioni
· inquinamento acustico
· inquinamento elettro magnetico
· aziende a rischio di incidente rilevante
· qualità delle acque
In sintesi, ecco di seguito alcuni dati d'inquadramento generale, tratti dalla RSA:

Qualità dell'aria
A livello regionale vi è una tendenza al miglioramento della qualità dell'aria.
Le previsioni a medio termine rimangono positive, senza rischi di superamento dei valori limite, per biossido di zolfo, piombo, monossido di carbonio e benzene.
Per il PM10 la situazione si conferma problematica anche nelle previsioni a medio termine, con l'indicazione di un leggero miglioramento, soprattutto in termini di medie annuali
PM10 e NO2 rimangono gli inquinanti più significativi.
L'area in questione mostra, complessivamente, una apprezzabile riduzione per il PM10 anche negli ultimi anni.

Emissioni
I dati regionali mostrano una netta diminuzione nella emissione dei principali inquinanti nel decennio 1995-2005. In analogia all'andamento regionale anche l'area in questione mostra, nel decennio 1995-2005, una sostanziale diminuzione. Con una eccezione legata alle PM10 e nel caso della Provincia di Arezzo, che in controtendenza mostra un incremento percentuale apprezzabile.
L'origine di tale incremento è oggetto di verifica, anche se vi è da dire che in valore assoluto le emissioni di PM10 non risultano particolarmente elevate se paragonate alle altre realtà regionali.
Inoltre, va evidenziata una decisa diminuzione degli SOx in provincia di Siena, maggiore della media regionale e delle aree limitrofe.
Anche i dati disaggregati per macrosettore non mostrano differenze significative a livello di area e nel confronto con il resto della realtà regionale.

Va rilevato come le uniche differenze tra le tre province in oggetto siano relative alle emissioni di SOx che per Siena hanno origine prevalentemente da processi di combustione industriale, così come per Arezzo, mentre per la provincia di Grosseto si evidenzia, invece, una provenienza degli SOx quasi esclusiva da processi produttivi.
Per contenere le emissioni climalteranti la Regione Toscana ha incentivato le fonti rinnovabili quali eolico, fotovoltaico, idrico, biomasse e il geotermoelettrico.

Quest'ultimo assume particolare rilievo in alcune aree delle province di Siena e Grosseto dove sono collocati numerosi impianti di produzione. ARPAT è chiamata ad una azione continua di monitoraggio e controllo che ha messo in evidenza solo occasionali superamenti del valore medio giornaliero indicato dall'Organizzazione mondiale della sanità per l'acido solfidrico, mentre l'inquinamento olfattivo, sempre legato all'acido solfidrico, risulta essere una fonte persistente di disagio.

Inquinamento acustico
L'area in questione presenta zone ad urbanizzazione concentrata che risentono in maniera significativa degli effetti dovuti all'inquinamento acustico.
I dati relativi alla popolazione esposta ci dicono che una percentuale significativa dei residenti in aree urbanizzate deve sopportare livelli di inquinamento acustico elevati, soprattutto nel periodo notturno, a causa del traffico veicolare che risulta la più rilevante tra le sorgenti responsabili dell'inquinamento acustico in ambito urbano.

Inquinamento elettromagnetico

SRB
A livello regionale negli ultimi 5 anni si è avuto un incremento molto consistente del numero delle stazioni SRB (postazioni ed impianti).
L'area in questione non fa eccezione, con le tre province che presentano un numero quasi eguale di
postazione ed impianti, con una leggera prevalenza della provincia di Grosseto e che insieme contano circa 20% degli postazioni regionali ed il 30% degli impianti.
A fronte di tali elevati numeri, in termini di esposizione della popolazione, la situazione risulta, invece, tranquillizzante. Infatti, la maggior parte degli impianti soggetti a verifica evidenziano valori di inquinamento elettromagnetico basso o contenuto, sia a livello complessivo regionale, che per le tre province dell'area in questione.

RTV
Dati analoghi presentano gli impianti per la diffusione radiofonica e televisiva. Pur con incrementi più limitati nel numero degli impianti, le tre province hanno circa il 32% delle postazioni ed il 33% degli impianti.
Nonostante ciò, a livello regionale, negli anni che vanno dal 2001 al 2007, si sono registrati solo sporadici superamenti del limite di esposizione. Nel 2008, a fronte di 20 verifiche effettuate nell'area in oggetto, non si sono rilevati superamenti del limite di esposizione.

Elettrodotti e cabine
Le verifiche effettuate hanno dimostrato che la grande maggioranza dei valori rilevati vanno a collocarsi nelle fasce di inquinamento elettromagnetico basse o medio basse, al di sotto del valore dei 3 microTesla.

Aziende a rischio di incidente rilevante
In Regione toscana sono presenti 26 aziende con obbligo del Rapporto di sicurezza. Di queste 1 è in provincia di Grosseto e 2 sono in provincia di Siena, nessuna in provincia di Arezzo.
29 sono le aziende sul territorio regionale con obbligo di notifica, di cui 3 in provincia di Grosseto e Siena e 4 in provincia di Arezzo.
Negli ultimi 4 anni il numero della aziende soggette a notifica è risultato pressoché stazionario, con una diminuzione di una unità in provincia di Siena, mentre il numero di quelle soggette a rapporto di sicurezza è diminuito di una unità in provincia di Grosseto ed aumentato di una in provincia di Siena.

Natura e biodiversità

Erosione costiera
Il panorama toscano è molto variegato. Vi sono situazioni di grande criticità per l'azione dell'erosione (litorale apuano, costa tra Cecina e Vada, S. Rossore, ecc.) ed allo stesso tempo tratti di costa in avanzamento (Viareggio, ecc.). Anche il litorale grossetano presenta una situazione simile con tratti con accentuata erosione, in alcuni dei quali sono previsti interventi come ad esempio due ripascimenti dell'arenile e ripristino dei sistemi dunali nel comune di Capalbio, nel tratto di costa compreso tra la foce del fiume Alma e Punta Ala e gli interventi prioritari di recupero e riequilibro del litorale "Foce del fiume Ombrone".

Rifiuti
Negli ultimi due anni si è verificata un'inversione di tendenza sul trend di produzione dei rifiuti urbani totali, che, quindi, registra una diminuzione a partire dal 2007.
Non si rilevano differenze sostanziali tra le diverse aree regionali riguardo alla produzione procapite di rifiuti urbani.
La percentuale di raccolta differenziata certificata dall'Agenzia Regione Recupero Risorse ha fatto registrare nel 2008 un incremento di quasi il 3% rispetto all'anno precedente, raggiungendo valori superiori al 36%.

Se si analizzano i dati delle singole province riguardo la RD, si nota come ci si attesti abbondantemente al di sotto il valore del 40% previsto dal D.Lgs 152/2006 e ben al di sotto del valore del 50% previsto dal PRAA, in particolare per Grosseto ed Arezzo. Siena, invece, fa registrare il 45,43 di RD, dimostrandosi la provincia più virtuosa in Toscana.
Per la produzione di rifiuti speciali non pericolosi, Grosseto risulta in testa fra le tre province con valori che si attestano, comunque, mediamente tra i più bassi a livello regionale.
Per gli speciali pericolosi risulta in testa la provincia di Arezzo, anche in questo caso complessivamente si hanno valori tra i più contenuti a livello regionale.

Bonifiche
Per quanto riguarda le bonifiche a livello regionale solo quattro province su dieci hanno presentato il Piano provinciale e tra queste due appartengono all'area considerata e sono Grosseto e Siena.

Qualità delle acque

Marine
Il panorama della qualità delle acque di balneazione in Toscana risulta certamente confortante, con
situazioni eccellenza per i litorali lucchese, pisano e livornese, che fanno registrare circa il 100% di idoneità dei punti di controllo nel 2008. Il litorale grossetano si piazza al penultimo posto, comunque, con il 96,6% di idoneità dei punti di controllo nel 2008, precedendo il litorale apuano (95%).
Per quanto riguarda l'idoneità batteriologica, il litorale grossetano fa registrare un andamento stabile negli ultimi anni con un giudizio di sufficiente che lo colloca tra i migliori a livello regionale.

Superficiali
In un quadro regionale non brillante, l'area in questione mostra livelli di qualità delle acque generalmente sufficienti con situazioni più compromesse per quanto riguarda l'Arno, l'Ombrone ed alcuni tratti del Tevere.
Situazioni di eccellenza, invece, per quei corsi d'acqua, o tratti di corsi d'acqua, che si sviluppano nelle aree montane e collinari, che in più casi hanno elevati livelli di qualità.

Sotterranee
Più compromesso appare il panorama degli acquiferi censiti nell'area in questione che mostrano frequenti casi di giudizio scadente come ad esempio il Valdarno superiore e la Val di Chiana, la piana di Follonica, ecc., con significative presenze di contaminanti e sfruttamento intensivo. Naturalmente come per le acque superficiali, questo vale soprattutto per gli acquiferi situati nelle aree a maggiore pressione antropica.

Destinate alla potabilizzazione
A livello regionale oltre l'80% dei punti di prelievo risulta nella classe di qualità più scadente A3, e non si hanno più punti di prelievo nella classe A1, la migliore.
Stesso andamento si registra per l'area in questione con una situazione più variegata che vede ai due estremi il 100% di punti di prelievo in classe A3 per la provincia di Siena ed al contrario segnali di una inversione di tendenza per la provincia di Arezzo che nel 2008 vede aumentare il numero dei punti di prelievo in classe A2 a discapito di quelli in A3.

Conclusioni
Complessivamente l'area in questione non presenta globalmente criticità significative rispetto all'andamento regionale, nonostante la presenza di significative fonti di pressione che localmente generano criticità relative alla qualità dell'aria, a quella delle acque ad aree soggette a bonifica, ecc..
Non mancano, tuttavia, situazioni di eccellenza in quelle porzioni di territorio dove la pressione antropica è minore e vi sono, comunque, segnali di inversione di tendenza che vanno incentivati attuando le politiche di tutela che la Regione ha predisposto e potenziando l'azione di monitoraggio, controllo e repressione dei comportamenti illeciti, azione in cui l'Agenzia da anni sta impegnando in maniera diffusa le risorse a disposizione.
(A cura di Stefano Rossi - responsabile Area VIA-VAS-Grandi Infrastrutture di Mobilità)
Il Direttore Generale di ARPAT, Sonia Cantoni, ha concluso il seminario sottolineando che: -
"ARPAT, nell'ambito delle proprie attività istituzionali di controllo, monitoraggio e supporto agli enti,
acquisisce una notevole quantità di dati ambientali. Perché questo patrimonio di informazioni sia disponibile per tutti (decisori pubblici, imprese, professionisti del settore, rappresentanti degli interessi diffusi e cittadini) l'Agenzia è impegnata in uno sforzo particolare e continuo di elaborazione, aggiornamento e diffusione della conoscenza ambientale.
Il progetto di riorganizzazione dell'Agenzia in corso - in attuazione della legge regionale 30/2009 - è finalizzato proprio ad una maggiore razionalizzazione delle attività di competenza di ARPAT per rendere disponibili risorse da utilizzare nel monitoraggio e controllo del territorio e nella organizzazione e diffusione della conoscenza. Il reporting ambientale in generale, la Relazione sullo Stato dell'Ambiente (RSA) a tutti i livelli del territorio in particolare, è elemento fondamentale di questa attività dell'Agenzia.
ARPAT invita tutti i cittadini ad esprimere il proprio giudizio sulle attività svolte dall'Agenzia rispondendo al questionario disponibile on-line fino alla fine di gennaio all'indirizzo http://www.arpat.toscana.it/soddisfazione

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