[15/01/2010] News toscana

Cogeneratore di Scarlino, la Provincia verso il ritiro della Via?

LIVORNO. «Sono verificate ed accertate le condizioni per il ritiro in via di autotutela della determina dirigenziale n. 2211 del 05 giugno 2009 - Atto ricognitorio della Determina Dirigenziale n. 118/2009 inerente "Ammodernamento tecnologico e interventi di riqualificazione ambientale ed energetica della centrale elettrica di Scarlino da alimentare con fonti rinnovabili (biomasse) e non convenzionali (CDR e CDRQ)". Autorità Proponente: Scarlino Energia S.r.l.». Con queste parole il dirigente della Provincia di Grosseto Giampiero Sammuri ha sancito la chiusura del procedimento di riesame della Via e di fatto accolto le richieste espresse dalla commissione di inchiesta pubblica che nei giorni scorsi aveva appunto chiesto alla Provincia di ritirare l'autorizzazione.

In realtà affinché avvenga l'effettivo ritiro della Via sarà necessario attendere la prossima riunione della giunta grossetana, che quindi sarà chiamata ad esprimersi in merito. Intanto oggi si è riunito il consiglio di amministrazione di Scarlino Energia, che ha deciso di proseguire il percorso attivato a suo tempo per ottenere l'autorizzazione a poter utilizzare come combustibile nel proprio impianto anche il combustibile da rifiuti. L'amministratore delegato Caroleo fa sapere che «rispettando la tempistica che ci eravamo prefissati, siamo pronti a depositare al protocollo di Palazzo Aldobrandeschi la corposa documentazione richiesta ai fini del rilascio dell'Aia».

L'azienda depositerà tutta la documentazione tecnica in ottemperanza alle prescrizioni dettate dalla Conferenza di servizi del 21/9/09, che avevano determinato la sospensione del procedimento.
A questo punto la Provincia e gli altri enti competenti avranno però a disposizione pochissimi giorni per valutare gli elaborati tecnici e chiudere entro i termini di legge la procedura di Aia.

Per quanto riguarda invece il merito della conclusione del procedimento di riesame della Via, Il cda di Scarlino energia ha analizzato le due distinte questioni sul tavolo, in particolare i risultati del lavoro della commissione di inchiesta pubblica (rapporto finale e parere) e la determina dirigenziale n. 75 del 13/01/10. L'azienda a tale sta elaborando un documento che sarà acquisito agli atti della Provincia entro i dieci giorni stabiliti, in cui tenterà di smontare punto per punto le argomentazioni sia nel merito tecnico, scientifico e normativo sia nel metodo con cui è stata condotta la stessa inchiesta.

In particolare l'azienda rimarca il fatto che l'impianto già da tempo, nonostante sia autorizzato a bruciare solo biomasse, «è dotato di tutte le strumentazioni e dispositivi tecnici previsti dalle normative sugli inceneritori. Inoltre la qualificazione giuridica dell'impianto (inceneritore/coinceneritore) è irrilevante ai fini della valutazione di impatto ambientale del progetto presentato e non si traduce automaticamente in una omessa valutazione preventiva del progetto, fermo restando che il Sia ha valutato l'impatto ambientale del progetto derivante dall'impiego dei rifiuti come combustibile, quindi facendo esclusivo riferimento alla normativa di settore».

«Ma - si conclude la note dell'azienda - data la gravità delle lacune, errori e violazioni procedurali riscontrate nel documento conclusivo redatto dal comitato di inchiesta pubblica, alcune delle quali potrebbero avere rilevanza penale, il consiglio di amministrazione di Scarlino Energia, con decisione unanime, ha dato mandato ai propri legali di sporgere querela nei confronti dell'operato della Commissione».

 

Torna all'archivio