[13/01/2010] News

Haiti: il terremoto mette in ginocchio un Paese già devastato da miseria e cattiva politica

LIVORNO. La fortuna è cieca... ma la sfiga ci vede benissimo, e prende di mira soprattutto i più poveri e sfortunati. E' il caso della poverissima Haiti, devastata da un'eterna instabilità politica e da un disastro sociale, sanitario ed ambientale che ne fanno il più povero Paese dell'emisfero occidentale. Ieri su Haiti si sono abbattuti due terremoti che hanno distrutto povere case, baracche e lesionato quel che esiste a Port-au-Prince delle deboli strutture pubbliche e la sede dell'Onu che ospita anche la missione di pace inviata nel Paese a dividere le fazioni politiche che si erano rese protagoniste di scontri sanguinosi.

Il primo sisma, con una magnitudine di 7.0 sulla scala Richter, è stato il più potente mai registrato ad Haiti ed è quello che ha praticamente distrutto il palazzo presidenziale ed i ministeri delle finanze e dei lavori pubblici, il Parlamento, un ospedale, la sede della missione Onu ed una cattedrale. Le vittime sarebbero centinaia.

Secondo l'Istituto di studi geologici degli Stati Uniti (Usgs), l'epicentro del terremoto, avvenuto alle 16,53 locali (21,53 GMT), è stato localizzato a 15 km a sud-ovest della capitale haitiana, la scossa è stata immediatamente seguita da uno tsunami e da due devastanti repliche di 5.9 e 5.5 gradi Richter. Il Centro di allerta Tsunami del Pacifico ha emesso un allarme tsunami per Haïti, Cuba, Bahamas e Repubblica Dominicana, ma non ci sarebbe una minaccia estesa.

Haiti è piombata nel caos e nel lutto: l'elettricità e le comunicazioni sono interrotte ed il bilancio delle vittime, che si annuncia pesantissimo, non è ancora disponibile, mentre da Port-au-Prince arrivano immagini raccapriccianti di morte e disperazione.

Il terremoto è stato sentito anche nella confinante Repubblica Dominicana, che occupa la porzione occidentale dell'isola di Hispaniola: «Le informazioni che abbiamo ottenute - ha detto Rafael Nunez, il portavoce del presidente dominicano - sono che la situazione di Haiti è difficile, invitiamo l'America latina ed il mondo intero ad aiutare i nostri vicini».

La Repubblica Dominicana teme un'ondata di profughi disperati che andrebbero ad ingrossare la massa di immigrati clandestini haitiani già fuggiti dalla miseria nera del Paese alla ricerca di un lavoro che spesso è simile alla schiavitù. Secondo l'ambasciatore haitiano negli Usa, Raymond Joseph, «Si tratta di una catastrofe di dimensioni gigantesche». E il presidente statunitense Barack Obama, consapevole delle responsabilità del suo Paese nella tragica storia di Haiti e preoccupato anche lui per un'eventuale nuova ondata migratoria, ha detto di essere disposto ad inviare aiuti umanitari: «I miei pensieri e le mie priorità vanno a coloro che sono stati colpiti da questo terremoto. Seguiamo da vicino la situazione e andremo presto in aiuto al popolo di Haiti».

Il dipartimento di Stato, l'Agenzia Usa per lo sviluppo internazionale (Usaid) e il Comando sud dell'esercito Usa stanno già coordinando i preparativi per fornire assistenza. Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, e il segretario per le operazioni di mantenimento della pace, Alain Le Roy, hanno detto di essere molto preoccupati per la situazione ad Haiti.

«Il mio cuore va alla popolazione di Haïti dopo questo terremoto devastatore. In questo momento di tragedia, sono molto preoccupato per la popolazione di Haiti ed anche per gli impiegati delle Nazioni Unite che operano là».

All'appello manca anche il Capo della missione Onu ad Haïti, Hédi Annabi, un portavoce delle Nazioni Unite ha detto: «Non abbiamo contatti con Annabi, ma non sappiamo se fosse nell'immobile al momento in cui è crollato. Non disponiamo di alcuna informazione né sul numero, né sulla nazionalità delle vittime». Anche i russi cercano di capire cosa è successo ai loro 10 compatrioti che fanno parte della missione Onu ad Haiti.

Le Roy ha espresso la sua «Profonda inquietudine dopo il terremoto catastrofico. Il dipartimento delle operazioni di mantenimento della pace si sta informando sull'ampiezza dei danni così come sulla situazione del personale dell'Onu. I contatti sul terreno sono particolarmente difficili a causa della rete delle comunicazioni di Haiti che sono state interrotte dal terremoto. Per il momento, resta da verificare la sorte di numerose persone. Le Nazioni Unite confermano che la sede della Mission de Stabilisation des Nations Unie en Haïti (Minustah) ha subito dei Danni considerevoli così come altre installazioni delle Nazioni Unite».

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