[11/01/2010] News

L’imbarazzante incidente della centrale nucleare modello russa

LIVORNO. E' difficile trovare sui giornali e le agenzie russe la notizia dell'incidente che ha provocato la chiusura  di un reattore della centrale nucleare di Volgodonsk da 1 GW (Nella foto), un impianto realizzato nell'oblast di  Rostov, sulle rive del lago Zimiljansker. Inizialmente la centrale si chiamava Rostov, dal nome dell'oblast e della città che sorge sul Don a 120 km di distanza. Oggi l'area é diventata una vera e propria città nucleare, vetrina dell'atomo russo.

Le agenzie hanno diffuso solo un laconico comunicato dell'azienda statale dell'energia nucleare russa Rosenergoatom: «Il primo reattore della centrale nucleare di Volgodonsk domenica è stato fermato per manutenzione» ma poi si ammette che «Una fuga nel sistema di tubazioni del generatore di vapore esige una riparazione i cui lavori dovrebbero durare quattro giorni. Il livello di radiazioni nella centrale e nei suoi dintorni resta normale ed è conforme alle norme degli standard di radiazione». L'impianto utilizza un reattore ad acqua pressurizzata.

L'agenzia Interfax spiega che l'incidente ha riguardato la linea di raffreddamento e che l'allarme è stato dato dopo l'individuazione di una perdita in un tubo nel sistema di generazione del vapore.

Secondo il responsabile del Servizio federale di sorveglianza sui diritti dei consumatori e sulla salute Gennady Onishchenko «Le misurazioni che prendiamo continuamente nei punti di monitoraggio dopo che l'unità di generazione è stata fermata ieri mostrano che la radiazione resta nel limiti normali e non supera i livelli di fondo naturali. Non ci sono motivi di preoccupazione».

La centrale, realizzata a 1.000 km a sud di Mosca, è diventata operativa nel 2001, e nel 2004 aveva ricevuto il riconoscimento di "migliore in Russia" in base ad 11 criteri principali ed a 9 criteri supplementari.

I criteri principali, controllati dalla stessa Rosenergoatom, riguardavano tra l'altro sicurezza e stabilità di funzionamento, efficienza, assenza di incidenti di lavoro, protezione contro le radiazioni, efficacia della manutenzione, attività finanziaria e sicurezza antincendio. Tra i pregi accessori c'erano il buon funzionamento in autunno ed inverno, lavoro con il personale e relazioni pubbliche, gestione di nuovi tipi di combustibile nucleare.

L'imbarazzo per l'incidente nell'impianto "supersicuro" è evidente anche perché il secondo reattore della centrale nucleare è entrato in funzione solo nel 2009 e il programma nucleare russo prevede che entro il 2013  a Volgodonsk entri in funzione un altro reattore nucleare, anche se la data prevista inizialmente era il 2011.

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