[08/01/2010] News toscana

Servizi pubblici e aggregazioni, da Rossi una strigliata agli enti locali

LIVORNO. Il candidato del centrosinistra alla guida della Regione per la prossima legislatura, scopre oggi le sue carte in merito alle intenzioni sulle gestioni dei servizi pubblici. «Nei servizi pubblici- ha detto Enrico Rossi in una intervista rilasciata al Tirreno- mi impegno a favorire un'aggregazione regionale. Per gas, acqua, rifiuti e casa occorre una gestione su scala toscana. Basta con i municipalismi e il sottobosco politico».

Un percorso che prevede - sempre nelle intenzioni dell'attuale assessore alla sanità della Toscana- un ulteriore accorpamento degli attuali bacini per la gestione dei rifiuti (già ridotti da nove a tre in base alla recente legge 61/07) ad un solo ambito per tutta la regione; stessa cosa per la gestione delle risorse idriche per cui l'accorpamento dovrà riguardare gli attuali sei ambiti ad uno unico su scala regionale.

«Lo stesso varrà per l'edilizia pubblica e per la mobilità - ha spiegato Rossi ribadendo che - Nella prossima legislatura si dovranno assolutamente perseguire ambiti di programmazione regionale. Sarà così più facile anche per i gestori diventare regionali».

Parole che suonano come una sveglia per il torpore che - a parte l'unica eccezione rappresentata da Progetto6, processo di aggregazione tra le aziende che gestiscono i servizi di igiene urbana nell'Ato sud - attanaglia la gran parte delle aziende dei servizi pubblici locali e come una mossa di contrattacco all'ipotesi che aziende di altre regioni possano partecipare alle gare di appalto che nei vari settori si stanno predisponendo. Come è stato il caso dell'Atm milanese che sembra intenzionata a presentarsi alla gara per la gestione del trasporto pubblico di Firenze.

D'altra parte non ne fa segreto il candidato a governatore della regione di voler proteggere le realtà locali quando dice che quello delle aziende pubbliche rappresenta «un settore importante per la nostra economia. Che va difeso dalla colonizzazione delle grandi società0187. Ma aggiunge anche che è necessario dare uno stimolo all'aggregazione perché «la frammentazione di enti e società è dannosa per almeno due ragioni. La principale sta nel fatto che essa impedisce una programmazione dei servizi pubblici su scala regionale», mentre «una programmazione dei servizi su scala regionale porta ad una diminuizione e razionalizzazione dei costi e quindi a servizi migliori».

L'altra è il fatto che «in un mercato dove operano multiutility di grandi dimensioni alla fine sarà inevitabile che le nostre aziende finiscano per soccombere. Lo dico con chiarezza e preoccupazione: se non ci muoviamo con rapidità c'è il rischio concreto che la Toscana nei prossimi anni diventi terra di conquista delle grandi aziende. L'offerta dell'Atm che vorrebbe gestire i trasporti fiorentini è un segnale chiaro. Un campanello d'allarme da non sottovalutare».

Per questo sottolinea Rossi «la riforma dei servizi pubblici sarà un punto qualificante del mio programma». Il segnale è dato ed è forte e chiaro.

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