[23/07/2009] News

Medvedev: «La Russia punta a controllare un quarto del mercato nucleare mondiale»

LIVORNO. Il presidente russo Dmitri Medvedev è preoccupato per la concorrenza atomica e ha detto che «La Russia deve occupare delle posizioni degne di lei nel settore dell'energia nucleare e può controllare un quarto del mercato mondiale». Durante un incontro dedicato alla modernizzazione dell'economia russa tenutosi a Sarov, nella regione di Nijni Novgorod, Medvev ha avvertito: «Un numero sempre più alto di Paesi vuole aumentare la quota di nucleare nella loro produzione energetica nazionale. Il mercato dei prodotti e dei servizi di alta tecnologia è quindi in progressione. E' evidente che la Russia deve occupare su questo mercato le posizioni degne del suo potenziale».

Chissà se il presidente russo tra queste potenzialità ci mette anche il disastro di Chernobyl, l'inquinamento nucleare dell'Asia centrale, le scorie disseminate in siti "segreti", il problematico smantellamento delle centrali sovietiche a fine vita e la demolizione di un vetusto arsenale atomico che pesa in gran parte sulle spalle degli ex nemici occidentali?

Eppure Medvedev assicura che secondo gli esperti, le società russe (tutte statali) «che dispongono di tecnologie ultramoderne in grado di garantire l'insieme del ciclo produttivo, dall'estrazione dell'uranio alla chiusura dei siti obsoleti, passando per la loro manutenzione, potrebbero contare nella situazione presente un quarto di questo segmento di mercato mondiale. Si tratta di una situazione molto solida».

E Medvedev ha rivelato che durante i suoi incontri con i grandi del pianeta ed i suoi colleghi stranieri dei Paesi in via di sviluppo non smette mai di sollevare il tema delle tecnologie nucleari e di far risaltare la leadership russa in questo mercato, cosa che secondo lui é riconosciuta dai suoi interlocutori.

Insomma Medvedev rivendica il ruolo di piazzista dello Stato-mercato energetico russo e lo rilancia con forza annunciando che  «La Russia sbloccherà più di 2,7 miliardi di euro per la realizzazione del programma federale "Tecnologie energetiche nucleari di nuova generazione" nel 2010 - 2012. In totale contiamo di sbloccare più di 120 miliardi di rubli per la realizzazione del programma nel 2010 - 2012. I fondi saranno versati a partire dal 2010».

E che la Russia intenda continuare a giocare a tutto campo, anche sui terreni più impervi lo dimostra l'annuncio dell'amministratore delegato di Rosatom Sergei Kirienko che ha confermato all'incontro di Sarov che la Russia non intende modificare la sua intenzione di avviare la centrale nucleare iraniana di Bushehr (Nella foto) prima della fine del 2009: «Il periodo non cambia. La centrale sarà avviata alla fine dell'anno».

Nonostante le proteste Usa ed israeliane tutto è pronto: a giugno i reattori della centrale iraniana hanno ricevuto dai russi gli "imitatori" di combustibile nucleare ed i lavori di avvio e messa a punto sono terminati.

Intanto nella lontana Thailandia il capo della diplomazia russa Sergei Lavrov gioca su un altro tavolo e annuncia che Teheran, invitata dal gruppo dei 6 (del quale la Russia fa parte insieme a Usa, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania) a bloccare il suo programma nucleare, prepara la sua risposta.

Lavrov, mentre i suoi tecnici di Rosatom avviano la centrale di Bushehr, ha discusso del problema nucleare iraniano con il segretario di Stato Usa Hillary Clinton, a margina dell'incontro ministeriale dell'Asean a Phuket ed ha detto che «Questa risposta è in corso di preparazione, secondo le informazioni a nostra disposizione. Ameno, Teheran ci ha promesso di commentare le proposte che le sono state fatte».

Insomma, il Paese che punta a diventare leader del mercato mondiale del nucleare da una parte approva le sanzioni contro il nuclearista Iran, dall'altra gli costruisce la centrale al centro delle sanzioni e gli fa da portavoce a livello internazionale. Più che un mercato, quello del nucleare russo sembra un suk levantino.

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