[30/12/2009] News

L'Agenzia Onu per l'aviazione conferma i tagli di gas serra per i viaggi internazionali

LIVORNO. L'International civil aviation organization (Icao) ha deciso di proseguire nel suo Piano di azione energetica contro i cambiamenti climatici nonostante il flop del summit sul clima di Copenhagen che non è riuscito a raggiungere nemmeno un accordo sui combustibili per l'aviazione civile e per il settore marittimo.

Il presidente del consiglio dell'Agenzia Onu per l'aviazione, Roberto Kobeh González, ha sottolineato che «Gli Stati restano impegnati, nel quadro della Convenzione relativo all'aviazione civile internazionale, a lavorare, attraverso l'intermediazione dell'Icao, per gestire le emissioni provenienti dall'aviazione civile internazionale, perché l'u industria del trasporto aereo possa essere sostenibile dal punto di vista ambientale».

Secondo il quarto rapporto Ipcc, il settore aeronautico rappresenta il 2% delle emissioni di CO2 di origine antropica, circa il 60% è da attribuire ai viaggi aerei internazionali.

Ad ottobre, durante un summit dell'Icao, gli Stati che rappresentano il 93% del traffico aereo commerciale mondiale e l'industria del trasporto aereo avevano raggiunto un accordo per ridurre ulteriormente il contributo dell'aviazione al global warming e si erano dati alcuni criteri da rispettare: un obiettivo globale di miglioramento annuo del 2% del rendimento del carburante fino al 2050; l'elaborazione di una norma mondiale per le emissioni di CO2 da parte degli aerei; la condivisione di un nuovo quadro di misure internazionali fondate sul mercato; iniziative per aiutare i Paesi in via di sviluppo ad accedere a risorse finanziarie, trasferimenti di tecnologie e sviluppo delle capacità nazionali; proseguimento delle ricerche e dell'utilizzo di carburanti alternativi per fare dell'aviazione il primo settore al mondo in grado di utilizzare carburanti alternativi sostenibili si scala planetaria.

L'Icao non retrocede e rilancia: «Si attendono progressi su queste e su altre iniziative il prossimo anno con l'ottavo meeting Icao a febbraio su "Aviation environmental protection", le relative discussioni del Consiglio dell'Icao e una completa revisione delle politiche ambientali e dei programmi con la successiva decision-making Assembly in autunno».

Kobeh spiega che «La crescita prevista della domanda pubblica di trasporti aerei nei prossimi anni potrebbe eccedere la nostra capacità di limitare il contributo dei viaggiatori aerei al cambiamento climatico, se non perseguiremo questo corso progressivo, consistente nell'elaborare e mettere in opera delle soluzioni ardite ed efficaci. In qualità di attivi partecipanti da lungo tempo all'Unfccc, abbiamo piena consapevolezza della complessità della sfida del cambiamento climatico. Siamo convinti che l'attuale processo Icao è il più adatto a raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati»

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