[29/12/2009] News

Mauritius dichiara guerra all'area marina protetta delle Chagos

LIVORNO. Il governo di Mauritius ha protestato contro quello della Gran Bretagna intimando di cessare ogni progetto di istituzione di un'area marina protetta alle isole Chagos senza prima aver avviato consultazioni bilaterali con le autorità locali.

Lo scorso 10 novembre il governo di Londra ha avviato le consultazioni sul progetto del Chagos environment network per la creazione di una zona marina protetta alle Chagos che le trasformerebbe in una delle più grandi aree del pianeta sottoposte a protezione totale.

Il documento britannico prevede tre possibilità: una zona integralmente protetta; un'area protetta ad esclusione della pesca al tonno ed una zona che protegga esclusivamente le barriere coralline.

Già a marzo il governo di Mauritius aveva fatto arrivare al governo britannico una nota verbale che riaffermava la sovranità del piccolo Stato insulare africano sulle isole Chagos, ribadendo che la realizzazione di un parco marino nell'arcipelago necessitava dell'accordo con Mauritius. Il tutto accompagnato da una lettera di protesta contro l'ex padrone coloniale inglese che si ostina ad occupare il lontanissimo e sperduto arcipelago corallino, una delle meraviglie ambientali del pianeta.

A luglio, dopo la seconda sessione negoziale tra le due parti, le autorità di Port Louis hanno sospeso ogni iniziativa in attesa delle decisioni britanniche, rimarcando che ritengono inappropriato che Londra si impegni in consultazioni globali senza passare dai colloqui bilaterali. Il timore è che l'istituzione dell'area marina protetta rimetta in discussione la sovranità di Mauritius sulle Chagos.

Una sovranità che a dire il vero non c'è mai stata perché la Gran Bretagna non ha mai ceduto le isole a Mauritius ma le ha incluse nella sua colonia "militare" del British indian ocean territory che pullula di navi, aerei e soldati statunitensi che da li tengono d'occhio quel che succede nell'oceano indiano e nel Golfo Persico. Le Chagos sono quindi in realtà una base Usa in un territorio d'oltremare del Regno Unito (gestito direttamente dal governo), comprendono Diego Garcia (28 kmq) e 54 di altre piccole isole per un totale di soli 16 kmq, dal 1960 sono destinate esclusivamente a foni militari e sono prive di abitanti, tranne per il personale militare e gli appaltatori civili che vivono su Diego Garcia. Le proteste anticoloniali della piccola Mauritis sembrano più teatro che sostanza, di fronte alla presenza del più potente esercito del mondo e del suo più fedele alleato che gli ha appaltato questo pezzo di paradiso.

Secondo il Chagos environment network (Cen) punta a proteggere le 55 isole e le loro acque creando un'area protetta di 544.000 chilometri quadrati, una superficie grande il doppio dell'intero Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, se tutta la Zona economica esclusiva venisse protetta le Chagos sarebbero la più grande riserva marina del pianeta. Grazie alla loro lontananza dalle terre emerse, le isole ospitano la metà delle barriere coralline integre che rimangono nell'intero Oceano Indiano e rappresentano uno dei maggiori sistemi ecologici marini dell'intero pianeta». Le analisi del mare eseguite nel 1996 evidenziavano che «L'ambiente marino dell'arcipelago delle Chagos nel suo complesso è eccezionalmente intatto ed è stata l'acqua più pulita testato finora nel mondo».

Il presidente del Cen, William Marsden, da poca importanza alle proteste nazionaliste di Mauritius: «La Gran Bretagna ha la rara opportunità di proteggere questo meraviglioso, ancora fragile, ambiente naturale, attraverso la creazione di una zona di conservazione paragonabile per importanza alle isole Galapagos o alla Grande Barriera Corallina e con grande beneficio per le persone. Speriamo avrà un sostegno molto ampio»
L'istituzione della Chagos Protected Area secondo il Cen «Sarebbe un importante contributo agli impegni internazionali di salvaguardia della Gran Bretagna, che includono l'arresto del declino della biodiversità entro il 2010, l'istituzione di reti globali di protezione dell'ambiente marino entro il 2012 e il ripristino degli stock ittici depauperati entro il 2015».

Il mare intorno alle isole Chagos, all'interno delle 200 miglia oceaniche della Zona economica esclusiva (Zee), ospita il più grande atollo corallino emerso del modo, almeno 1.000 specie di pesci e 220 specie di coralli, moltissime endemiche. Almeno 60 specie sono incluse nella Lista Rossa Iucn delle specie in via di estinzione. Le Chagos sono un rifugio sicuro per rarissime tartarughe terrestri e per centinaia di migliaia di uccelli marini nidificanti, squali, delfini, tartarughe marine, crostacei di ogni tipo e presentano anche una straordinaria varietà di habitat delle acque profonde nelle loro fosse oceaniche che raggiungono i 6.000 metri di profondità. Habitat non ancora esplorati e mappati dettagliatamente. Le Chagos sono sicuramente il territorio di oltremare britannico con la più ricca biodiversità.

«Le isole Chagos sono un luogo molto speciale e raro - spiega Alistair Gammell del Pew Environment Group - L'istituzione di un'area protetta di vaste dimensioni nelle isole Chagos e nelle loro acque sarebbe un impegno di salvaguardia quasi senza rivali per dimensioni e significato ovunque negli oceani del mondo. Il Regno Unito ha l'opportunità unica di proteggere un intero ecosistema e la sua vita marina».

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