[23/12/2009] News

Mater-bi di seconda generazione? Ora te lo dice l’etichetta

GROSSETO. L'etichetta trasparente è la scelta che ha fatto Novamont per i sacchetti della spesa in MaterBi, così potrà comunicare le caratteristiche della bioplastica di nuova generazione usata per questi prodotti. L'etichetta ambientale che sarà usata è AssoScai che riporta in modo chiaro sia informazioni sull'origine biologica (quantità di materia prima biologica rinnovabile) sia sulla biodegradabilità e compostabilità del materiale giunto alla fine del suo ciclo di vita. Sull'etichetta sono riportate anche informazioni sulla riciclabilità (per ridurre la possibilità di contaminazioni incrociate con altri polimeri non biodegradabili) nonché sulla possibilità di recupero energetico mediante incenerimento.  L'Etichetta AssoScai, realizzata dall'omonima associazione, recepisce, di fatto, le raccomandazioni del rapporto tecnico Cen (il Comitato europeo per la normalizzazione) "per la terminologia e la caratterizzazione dei biopolimeri e delle bioplastiche" (CEN/TR 15932).

Il rapporto fornisce dei suggerimenti per una comunicazione- nei confronti dei consumatori - che sia trasparente e non fraintendibile sul prefisso bio che può riferirsi sia all'origine biologica che alla biodegradabilità delle bioplastiche. Il rapporto è stato sviluppato dal Cen, incaricato dalla Commissione Europea di preparare standard per lo sviluppo corretto ed armonico dei prodotti di origine biologica, all'interno dell'iniziativa dei Mercati Guida (Lead Market Iniziative for bio-based products).

L'etichetta ambientale AssoScai (ispirata allo standard ISO 14021 che definisce la comunicazione ambientale di tipo II) attraverso la definizione dei "requisiti per gruppo di prodotto" circoscrive le asserzioni ammesse e definisce  i metodi di valutazione e controllo rendendo possibile la comparazione di attività, prodotti e servizi di una stessa categoria. Lo schema AssoSCAI  prevede inoltre la verifica di parte terza, è integrabile con altri sistemi di qualificazione ed è propedeutico alla qualificazione ambientale di tipo III (ISO 14025).

L'ha creata un' associazione- che le ha dato il nome- senza scopo di lucro, che unisce imprese, enti di ricerca, università e associazioni non governative impegnate nello sviluppo della competitività ambientale di impresa. Lo scopo dell'associazione AssoScai è quello di promuovere la gestione ambientale quale elemento per rafforzare la competitività dell'impresa sia a livello locale che globale. L'impegno è  esplicitato attraverso l'adozione di una comunicazione ambientale sulle attività, prodotti o servizi che sia chiara, verificabile e non fraintendibile.

Il consumatore che troverà l'etichetta AssoScai sullo shopper in MaterBi sarà così informato sul reale significato del termine bioplastica, con l'esplicita dichiarazione delle caratteristiche fondamentali che giustificano l'uso del prefisso bio, spesso usato invece a sproposito come sola strategia di marketing ma che non corrisponde a caratteristiche di reale compatibilità con i sistemi biologici.

Il Mater-Bi® di seconda generazione usato per realizzare i sacchetti della spesa si caratterizza per due specifiche  proprietà ambientali: la prima è la quantità di carbonio organico pari al 50%, che corrisponde a 56 kg di ingredienti naturali su 100 kg di prodotto finito. La seconda è la riciclabilità mediante il recupero di materiale organico per le caratteristiche di completa biodegradabilità e compostabilità che detiene.

Il Mater-Bi® di seconda generazione è un ulteriore  risultato del processo di  innovazione  di Novamont, che nasce dall'integrazione della tecnologia basata sugli amidi con quella dei poliesteri ottenuti da oli vegetali. Tecnologie coperte da un ampio portafoglio di brevetti e su cui l'azienda ha fatto investimenti significativi sia di ricerca sia per la realizzazione di nuovi impianti, che hanno determinato una  nuova capacità produttiva e nuovi posti di lavoro. Ad oggi la bioraffineria di Novamont , ovvero l'impianto che a Terni ha riconvertito una raffineria chimica tradizionale in una capace di produrre biopolimeri su base vegetale,  vanta una capacità produttiva complessiva di 80.000 tonnellate annue.

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