[22/07/2009] News

Gli impegni presi a L'Aquila tra i Paesi del G8 e i Paesi africani sul tema acqua

FIRENZE. Al G8 conclusosi a L'Aquila qualche giorno fa, il tema dell'acqua ha avuto un suo spazio. Ancora marginale, ma il passo in avanti merita di essere comunque sottolineato. Nel "backstage", con la lettera inviata ad Obama su iniziativa del Comitato italiano del Contratto mondiale sull'acqua e firmata da premi Nobel e intellettuali, è stato chiesto al presidente degli Stati Uniti di farsi carico anche di questo tema, preparando la strada per il riconoscimento dell'acqua come un diritto umano universale inalienabile, per far sì che l'acqua sia governata da istituzioni legittime come l'Onu e che il tema "acqua" sia inserito nell'agenda di Copenhagen sui mutamenti climatici.
Da una presidenza pragmatica come quella attuale statunitense si auspicano risposte convincenti nelle prossime settimane.

Ai tavoli ufficiali del vertice svoltosi in Abruzzo il tema della risorsa idrica è stato associato a quello della carente qualità della vita nel continente africano. In molti Paesi dell'Africa, scarsità di risorsa, impossibilità di accesso alla stessa e igiene insufficiente sono fattori che ostacolano decisamente lo sviluppo sostenibile, la creazione di una qualità della vita accettabile e l'eradicazione della povertà. Per combattere questa piaga, che tra l'altro è causa di decessi di milioni di persone, i Paesi del G8 e quelli dell'Unione Africana in terra d'Abruzzo hanno deciso di stringere un forte partenariato sul tema, sulla base dei principi di condivisione delle responsabilità e del reciproco dovere di verifica degli impegni presi.

I Paesi dell'Africa, sotto la guida dell'Unione africana e con l'ausilio del Consiglio dei ministri africani dell'acqua (Amcow), continueranno a lavorare sulla base degli impegni precedentemente assunti, che includono: rendere prioritari gli obiettivi di sviluppo del millennio (Mdgs) legati all'accesso all'acqua; attuare strategie di accesso all'acqua e all'igiene a livello nazionale; attuare piani finanziari per la mobilitazione di risorse destinate al settore, comprese quelle rese disponibili dai bilanci pubblici nazionali; potenziare il loro ruolo guida dell'assistenza allo sviluppo tramite processi di coordinamento dei donatori e tramite la definizione di piani di investimento per l'accesso all'acqua e all'igiene, in conformità con la dichiarazione di Parigi sull'efficienza degli aiuti e con l'agenda d'azione di Accra.

In base al partenariato gli impegni per i paesi del G8 riguardano: favorire lo sviluppo di professionalità nei paesi dell'Africa per contribuire alla definizione e all'attuazione di strategie nazionali per l'accesso all'acqua e all'igiene; migliorare il coordinamento in seno a tavoli di concertazione tra donatori per potenziare l'efficacia degli aiuti; orientare l'attuazione dei programmi di assistenza in modo che possano meglio riflettere le priorità nazionali; potenziare contributi bilaterali e multilaterali ai meccanismi finanziari finalizzati alla mobilizzazione degli investimenti; offrire assistenza alla commissione dell'Unione africana, all'Amcow e alle comunità economiche regionali, rispondendo alle richieste di sostegno istituzionale presentate dai Paesi dell'Africa.

Quindi le parti si assumono la responsabilità di mettere in agenda il tema acqua come priorità con l'obiettivo di consolidare, entro la fine del 2009, il Partenariato tra l'Africa ed il G8 per l'Acqua e l'Igiene. Una prima scadenza importante di verifica è rappresentata dalla Settimana africana dell'acqua prevista per il mese di novembre, in Sud Africa. E poi c'è l'attesissimo vertice di Copenhagen...

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