[17/12/2009] News

Raee: la responsabilitą individuale non preoccupa Refri. Canč: «Ma dei problemi ancora ci sono»

GROSSETO. Dal primo di gennaio 2010- a meno che non vi siano ulteriori proroghe- è previsto che entri in vigore il regime del "new waste" per i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) che pone la responsabilità individuale dei produttori per gli apparecchi immessi sul mercato dopo il 1 gennaio 2010 e commercializzati con il proprio marchio.

Con il nuovo anno, quindi, i produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche potrebbero doversi organizzarsi per gestire individualmente i Raee secondo quanto previsto dal decreto legislativo 151 del 2005 che indica due diverse modalità di gestione e finanziamento, a seconda che tali rifiuti provenienti dal circuito domestico derivino da apparecchiature immesse sul mercato prima o dopo la  data limite fissata, appunto, al 31/12/2009.
I Raee derivanti dalle apparecchiature immesse sul mercato prima di questa data sono definiti "storici" e per questa categoria ciascun produttore ha l'obbligo di gestire non esclusivamente i propri rifiuti ma una percentuale annua pari alla propria quota di mercato, secondo il cosiddetto sistema generazionale, che prevede che chi è presente sul mercato paga anche per chi non c'è più. Gli oneri derivanti dalla gestione dei Raee sono quindi attualmente ripartiti proporzionalmente tra i produttori, senza alcuna distinzione tra marchi e date di commercializzazione.

I rifiuti che derivano dalle apparecchiature immesse sul mercato dopo il 31 dicembre 2009 sono invece detti "nuovi" e questi dovrebbero essere gestiti -a partire da gennaio- dagli stessi produttori che hanno immesso sul mercato le apparecchiature.

La preoccupazione espressa dagli operatori dl settore è che questa distinzione possa creare problemi aumentando la complessità operativa e logistica, e quindi i costi, del sistema di recupero e trattamento dei Raee con vantaggi quantomeno dubbi.

Attualmente il sistema cosiddetto generazionale assicura infatti che tutti i Raee vengano gestiti indipendentemente da chi li ha prodotti, con il sistema a doppio binario sarebbe intanto necessario un sistema di identificazione del produttore e si potrebbe verificare poi che dalle isole ecologiche ogni produttore andasse a cercare i propri rifiuti.

La preoccupazione che da gennaio si passi al nuovo regime viene però a decadere secondo Gabriele Canè, amministratore delegato di Refri, perché «fintanto che non verrà applicata la marchiatura a livello europeo, ovvero un sistema che renda facilmente riconoscibile il prodotto e che non sia cancellabile etc, la norma non potrà essere applicata» e dato che «la marchiatura ancora non è stata messa a punto, si andrà quantomeno ad una proroga; a meno che non si scelga di fare come ha fatto la Francia che ha deciso di non dar corso alla diversificazione del sistema tra Raee storici e nuovi e quindi applica solo il sistema generazionale».

Quindi nessuna preoccupazione di vedere il sistema Raee di nuovo in subbuglio?

«Direi di no da questo punto di vista. Ci sono anche altre questioni che rendono difficile il regime new waste e che riguardano la previsione, per i produttori di nuove apparecchiature, di versare fideiussioni che non sono previste invece sullo storico. Questo, oltre al fatto che si sono problemi tecnici a metterlo in pratica,  comporterebbe anche notevoli importi economici. Ma il nodo principiale rimane comunque il marchio europeo».

Se non sarà questa la novità ad interessare il settore dei Raee dovrebbe invece essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale il cosiddetto decreto uno contro uno, quello cioè che pone l'obbligo ai rivenditori di apparecchiature elettriche e de elettroniche di ritirare il vecchio apparecchio al momento dell'acquisto del nuovo.

«Lo attendiamo a Natale come Gesù bambino - ci ha detto Canè - ma come aveva anticipato il capo della segreteria tecnica del ministero dell'Ambiente, Nicola Pelaggi a Ecomondo, sarà difficile che lo pubblichino prima dell'anno nuovo, per non creare troppo disturbo ai distributori, quando invece sarebbe stata un'occasione importante per recuperare i Raee. L'auspicio è che comunque non vi siano ulteriori modifiche al testo attuale, come paventato dagli stessi distributori, perché significherebbe che dovrebbe fare di nuovo tutti i passaggi e si allungherebbero ulteriormente i tempi».

Lei era stato critico con una bozza del decreto, il testo attuale la convince?

«Sinceramente non l'ho voluto leggere e attendo che diventi ufficiale per farlo. Ma non mi risulta che le proposte di inserire almeno il diritto temporaneo per consegnare il vecchio apparecchio anziché fare lo scambio immediato, sia stato recepito. Peccato perché così i piccoli Raee rimarranno- come adesso- difficili da intercettare».

Torna all'archivio