[17/12/2009] News

Il presepe ecologico di Chavez è senza muschio

LIVORNO. Il presidente "comunista" del Venezuela Hugo Chavez ostenta il suo cattolicesimo ma il   Ministerio del Poder Popular para el Ambiente (Minamb) e la Guardia Nacional de Venezuela hanno rilanciato la loro campagna contro la raccolta e la vendita del muschio che viene usato tradizionalmente per realizzare gli immancabili presepi che durante le festività natalizie addobbano le case dei venezuelani.

La "Campaña de Protección del Musgo" è iniziata in alcune regioni del Paese già nel 2000, ma quest'anno, anche in preparazione dell'anno mondiale della biodiversità nel 2010,  fin da ottobre l'Instituto Nacional de Parques, (Inparques), ha avviato serrati controlli nella regione andina del Venezuela, dove tradizionalmente si raccoglieva il muschio per venderlo a Caracas e nelle città costiere. «Abbiamo tenuto conferenze sull'importanza del muschio come riserva di acqua  realizzato laboratori per costruzione di presepi con materiali alternativi» ha spiegato il direttore regionale di Inparques Táchira, Joaquín Zerpa, al giornale El Liberal.

Il governo bolivarista di Chavez punta molto (e in modo molto contraddittorio con la sua vocazione petrolifera) sulla difesa della biodiversità  e Inparques sottolinea che «L'utilizzo del muschio per la decorazioni natalizie , rappresenta una contraddizione enorme in un periodo che si suppone propizio per le buone azioni. La raccolta delle specie nelle foreste e nelle torbiere, sta causando un forte impatto sugli ecosistemi terrestri, colpendo i suoli  e la sopravvivenza di altre piante e animali e incidendo direttamente sulla riduzione della quantità di acqua prodotta dalle foreste».

Oggi il divieto è esteso al tutto il Paese sudamericano e José Moreno, responsabile del ministero per la salvaguardia ambientale del Suroeste andino spiega Tierramérica che «Delle oltre 20.000 specie di muschio, migliaia sono presenti in Venezuela. Il divieto di raccolta ed utilizzo per 5 anni a partire dal 2008 punta a conservarle, così come a proteggere suoli ed a trattenere l'acqua, dalle brughiere fino alle zone tropicali». Chi verrà beccato a commerciare muschi, licheni e falci arborescenti verrà punito penalmente, ma in questo primo periodo le autorità puntano soprattutto alle prevenzione, partendo dalla sensibilizzazione nelle scuole, tra i bambini ed i giovani per far capire come sostituire il muschio e le altre piante "natalizie" nel presepe con altri materiali (magari riciclati), senza rinunciare alla magia della natività.

Qualcuno sta lavorando già da anni alla salvaguardia del muschio del Venezuela: Yelitza León, direttrice del Centro Jardin Botánico de Mérida, che «La campaña Musguito è iniziata nel 2000, quando i ricercatori di questo settore della biodiversità si allarmarono per la grande quantità di muschio che si raccoglieva per venderlo nel periodo natalizio e le cui eccedenze venivano gettate via dopo le feste. Attualmente, ci sono ancora casi di utilizzo, però non è indiscriminato e il muschio non si vende più per le strade».

Secondo la León «In Venezuela gli inventari hanno raggiunto circa 4mila specie, la cui percentuale maggiore è ubicata nella zona andina, in particolare nelle montagne con maggiore diversità di temperatura e umidità, ma hanno un'area di maggiore concentrazione intorno ai 2.300 metri di altitudine».

La protezione dei muschi dall'assalto natalizio si è resa necessaria anche per il loro lento accrescimento che, attraverso il mancato rinnovo, stava causando la desertificazione di intere aree montane.

Un'altra grossa iniziativa di salvaguardia, "El gran pesebre que nos acoge es el planeta" è stata realizzata dalla Corporación Autónoma Regional del Cauca (Crc), e punta ad evitare l'utilizzo non solo del muschio, ma anche di altre piante "natalizie" che in Venezuela vengono chiamate lamas, quiches e chamizos, e di altre specie di flora selvatica.

Il Crc ha presentato anche una lista di regole da osservare per fare un presepe ecologico: «Non comprate muschio, "barba de palo",  tronchi con felci o altre piante tolte dal loro ambiente naturale; Non realizzate presepi ed addobbi floreali con  muschio, si alle orchidee coltivate, ma senza l'utilizzo di tronchi di felci; Il cittadino che si accorge della raccolta e della vendita di muschio e di altre piante selvatiche deve informare immediatamente le autorità ambientali come la Policía Ambiental, il Crc e la Fiscalía».

La "Campaña de Protección del Musgo" fa parte di un progetto più vasto. Qualche giorno fa il Minamb annunciava: «Con l'intenzione di educare sull'effetto del cambiamento climatico sulla vegetazione endemica della Cordigliera delle Ande, Cordigliera della Costa ed il sistema dei Tepuy della Guayana venezuelana, il Ministerio del Poder Popular para el Ambiente, insieme alla Fundación Instituto Botánico de Venezuela Tobías Láser, ha avviato ricerche per prevenire le future conseguenze delle emissioni di C02 in queste zone».

Argelia Silva, della Fundación Instituto Botánico de Venezuela, ha spiegato che i botanici venezuelani stanno lavorando sul tema del cambiamento climatico dal punto di vista delle variazioni della vegetazione di alta montagna: «Questo è un progetto gestito insieme a Ministerio del Poder Popular para el Ambiente (Minamb), alla Universidad de Los Andes (Ula), lUniversidad Central de Venezuela (Ucv), Universidad Simón Bolívar (Usb), Instituto Nacional de Parques (Inparques) e all'Instituto Venezolano de Investigaciones Científicas (Ivic), per stabilire se ci sono aree di alta montagna nelle quali si riscontrino cambiamenti importanti nella vegetazione endemica di ognuno di questi sistemi montani. Il cambiamento climatico è già al lavoro sotto diversi punti di vista: per la salute con la comparsa di alcuna malattie come la dengue e la malaria, tra le altre, per la sicurezza alimentare , per i cambiamenti dei livelli del mare, per lo scioglimento dei poli e dei ghiacciai e, in particolare, la Fondazione gestisce studi relativi alla vegetazione e le conseguenze che avrà il cambiamento della temperatura nelle Ande».

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