[22/07/2009] News

Il Brasile finanzia i contadini per riforestare l'Amazzonia

LIVORNO L'Instituto nacional de colonização e reforma agrária (Incra) del Brasile ha aperto una nuova linea di finanziamento che pagherà 100 real al mese (50 dollari) per ogni agricoltore che recupererà aree di foresta come contributo alla riforma agraria. Il progetto è stato chiamato "Cartão Verde" ed esige che vengano recuperati almeno due ettari di "mata", «l'equivalente di due campi di calcio» spiega l'Incra.

Il finanziamento ha una durata di 24 mesi e gli agricoltori dovranno restituirlo in 24 anni, senza versare nulla per i primi 3 anni. Il tasso di interesse è simbolico: lo 0,5% all'anno.

L'obiettivo dell'Incra è che gli aderenti al progetto recuperino le aree di "reserva legal" di loro lotti di terreno: «Per legge, ogni terreno in Amazzonia deve avere perlomeno l'80% della sua area preservata», una regola che evidentemente quasi nessuno ha rispettato.

La riforestazione prevista può essere attuata attraverso alberi autoctoni e importati e possono essere piantati anche alberi da frutta brasiliani in piccoli appezzamenti, per mettere in piedi quello che il governo chiama "sistema agroflorestal".

Cesar José de Oliveira, direttore del Desenvolvimento de projetos de assentamento dell'Incra, ritiene che il valore di 100 real al mese é sufficiente per promuovere il recupero, visto che altre attività saranno finanziate a parte. «Andiamo a rendere visibile tutto questo per condividere meglio con gli Stati e i municipi il metodo di applicazione dei finanziamenti». Per ogni ettaro dovrebbero essere piantati 500 alberi.

L'Incra prevede che del progetto beneficeranno almeno 47 mila famiglie entro il 2009 ed altre 10.000 nel 2010. All'inizio il finanziamento verrà concesso nei 43 municípios più colpiti dalla deforestazione.

Con un finanziamento rotale di 285 milioni di real si pensa di riforestare almeno 1.140 km2 di "mata", una superficie grande quanto il municipio di Rio de Janeiro, lo 0,25% dell'Amazzonia brasiliana.

E oliveira conclude: «Seranno circa 500 milioni di alberi piantati. Faremo uno studio per facilitare il disimpegno di questo lavoro, ed a partire da questo faciliteremo la sua continuazione».

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