[07/12/2009] News

Passeggiando per Firenze (I° puntata: l'Alta Velocità)

FIRENZE. L'urbanista romano, Marcello Vittoriani, aveva colto in pieno uno dei mali incurabili ed atavici di questa città: il suo provincialismo culturale, capace di alimentare per anni polemiche aspre ed infinite su temi ideologici o effimeri. E proprio Vittoriani, un non- fiorentino, svela nella stessa intervista una "verità" che oggi molti fiorentini, di destra e di sinistra, preferiscono dimenticare.

"...Il nuovo Piano regolatore di Firenze, a cui ho lavorato, era fondato su un'idea forte, quella della "nuova mutazione verde" della città e quella del disegno di tutti gli spazi pubblici a partire dalle aree di recupero e da quelle dimesse. Ma c'era poi, una terza idea forte, che era quella di provvedere a sanare l'errore commesso da Detti nel Piano del 1962, e di dotare Firenze di una nuova Stazione e dei nuovi collegamenti ferroviari dell'Alta velocità.

....Il piano fu presentato al Consiglio Comunale nel dicembre 1992,fu adottato dopo 7 mesi di feroce ostruzionismo (luglio 1993), fu pubblicato e controdedotto.

Poi, ci sono state le elezioni e la nuova Giunta lo ha bloccato, ma le cose non sono rimaste ferme, la situazione è peggiorata con il degrado ulteriore delle periferie e l'ulteriore concentrazione di attività e funzioni all'interno del Centro storico e nella città consolidata."

Vittorini ci racconta, con buona pace per tutti, che un processo di revisione del Piano urbanistico di Firenze iniziato nel 1974, arriva al suo sbocco nelle sedi decisionali dopo 18 anni; poi ne passano altri dieci (1992-2002) per arrivare ad un Piano strategico, che rappresenta una sorta di "preliminare" al nuovo Piano regolatore (Piano strutturale) di Firenze,il quale però non sarà approvato prima del luglio 2009, cioè esattamente 17 anni dopo l'approvazione del Piano Vittorini.

Ma in quale città d'Europa o del Mondo Occidentale può accadere una cosa simile, senza che la memoria storica dei fiorentini riesca a riconnettere tutte le Verità e tutti i fatti che dal 1992 ad oggi hanno impedito qualsiasi trasformazione urbana pianificata e programmata, mentre, in un silenzio tombale assordante, è cresciuta un agglomerato di "patches" di architetture orrende, di abusi edilizi condonati, di vuoti urbani e di aree di frangia sepolti da un muro di indifferenza e di cinico disprezzo verso lo spreco economico e sociale e il degrado ambientale creatosi in conseguenza di un così lungo periodo di assenza della decisione e della pianificazione pubblica? Eppure, ci ricorda Vittorini, a Firenze è successo.

In queste settimane, il nuovo Sindaco di Firenze, Matteo Renzi, lancia  una "terza via" in "zona Cesarini.

Questa la sua proposta: nessuna stazione nel Viale Belfiore,anche se pensata e progettata dall'ArchiStar Norman Foster, bensì sottoattraversamento breve con sosta "sotto"la Fortezza cinquecentesca di S.Giovanni Battista, costruita da Antonio da Sangallo, per ordine di Alessandro dei Medici, intorno alla metà del 500.

Sappiano i nostri lettori che la Fortezza fu costruita, dopo la decisione dello zio di Papa Clemente VII, in un solo anno di lavori; erano tempi nei quali Firenze aveva urgente bisogno di opere di fortificazione per la protezione dei suoi abitanti, e c'era poco tempo a disposizione per  realizzarla, come i fatti storici successivi dimostrarono, arrivando all'assedio di Firenze.

Nella Firenze contemporanea,invece, la Fortezza del Sangallo si è trasformata in un Polo espositivo, le cui necessità logistiche sono cresciute insieme all'importanza degli eventi nazionali ed internazionali ospitati, tanto che negli ambienti dell'Associazione degli industriali e di quella dei commercianti si è palesata l'intenzione di chiedere l'apertura di una secondo Polo espositivo nell'area tra Castello e l'Osmannoro.

La Fortezza del Sangallo, oggetto di aspre contestazioni da parte del solito agglomerato trasversale di neo-Savonaroliani di destra e di sinistra per lo skyline di un parcheggio sotterraneo e per il taglio di cinque alberi approvati dalla precedente amministrazione Domenici, si appresta a diventare l'unico polo espositivo d'Italia con stazione dell'AV nel suo sottosuolo. Sarà possibile? Vedremo.

Nel frattempo, come già accaduto ai tempi della trasformazione della Fortezza da Basso in polo espositivo, quando l'Associazione dei Commercianti e quella degli industriali fiorentini esaltarono l'ubicazione del polo espositivo e congressuale, "...a soli 8 minuti dall'aereoporto di Peretola, a trecento metri a piedi dalla Stazione di S. Maria Novella e a cinque minuti dal Centro storico di Firenze..." , anche oggi si finge di dimenticare che quell'ubicazione "impropria"ha determinato, col passare degli anni, un vero e proprio nodo scorsoio per la fluidità del traffico urbano che ruota intorno alla Fortezza del Sangallo, la cui ubicazione strategica per la difesa militare di Firenze si è trasformata, nell'epoca contemporanea, in un grande imbuto per il caotico traffico che, attraverso i vecchi Viali ottocenteschi del Poggi, scorre ininterrottamente, giorno e notte, per attraversare o circumnavigare Firenze attraverso mezzi di trasporto privati ed individuali, anziché pubblici e collettivi.

(2.continua)

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