[03/12/2009] News toscana

Parco dell’Arcipelago Toscano, polemica tra Consiglio direttivo e presidente della comunità

PORTOFERRAIO (Livorno). Nei giorni scorsi il presidente della Comunità del parco dell'Arcipelago toscano, Ruggero Barbetti, aveva inviato una polemica lettera al presidente dell'Ente parco Mario Tozzi (Nella foto) nella quale affrontava la spinosa ed intricatissima vicenda dello spostamento della sede del parco nella ex Caserma della Guardia di finanza a Portoferraio, dove il Comune intende realizzare le scuole del capoluogo ebano e lo accusava di essere stato disattento sul tema durante il Consiglio direttivo del parco del 26 novembre: «durante la discussione sulla sede è stato a tutti evidente quanto Tu fossi interessato all'argomento dato che per quasi tutto il tempo sei stato assente con evidente imbarazzo di tutti i consiglieri presenti che invece in gran parte sollecitavano soluzioni anche forti nei confronti del Comune di Portoferraio per cercare di risolvere il problema sede. Per non parlare della sede del Corpo Forestale.... Devo farti anche due appunti: il primo è che le riunioni del Consiglio Direttivo sono riunioni ufficiali di un Ente dello Stato per cui hanno bisogno del rispetto delle norme dei Regolamenti che ne regolano il funzionamento. Mi spiego meglio: i punti all'ordine del giorno devono essere affrontati nell'ordine che vengono scritti e per anticiparne qualcuno si deve procedere ad una votazione, così come ad ogni punto deve seguire una formale votazione. Non mi sembra che questo sia stato fatto. Forse perché ormai vecchio rappresentante delle istituzioni, ma mai mi era capitato di vedere un organo consiliare presieduto con tanta superficialità quasi fosse una riunione di condominio. Senza offesa per tutti i condòmini. E poi il secondo appunto, forse anche più grave. Il presidente del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano non può, ma soprattutto neanche deve, durante la riunione del Consiglio direttivo (riunioni tutte pubbliche)  far trapelare soddisfazione perché il Corpo Forestale dello Stato ha elevato una contravvenzione a Marco Mantovani, reo quindi ai Tuoi occhi, secondo me, di esprimere una voce dissenziente sul Parco e sulla sua gestione. Ma questo è il sale della democrazia. Come Presidente della Comunità del Parco esprimo a Marco Mantovani le mie più sincere scuse sicuro di interpretare anche il sentimento dei miei colleghi, degli operatori del Parco e di tantissimi elbani».

Mantovani è il proprietario di una nota marca di orologi che all'Elba è conosciuto anche per le sue continue accuse al parco nazionale e per alcune strampalate proposte di modifica (o abolizione) della legge sui parchi. Il fatto che il Cfs lo abbia sanzionato per un'infrazione compiuta all'interno del parco ha fatto quindi abbastanza scalpore.

A Barbetti, che è stato per lungo tempo commissario dell'Ente parco durante il periodo in cui Altero Matteoli è stato ministro dell'Ambiente, risponde oggi il Consiglio direttivo del parco nazionale: «Pur non entrando nel merito di questioni che appaiono vistosamente polemiche, fini a se stesse e pretestuose,  ci corre però l'obbligo di ribadire ad alcune affermazioni, a nostro avviso gravi ed offensive, riportate nella dichiarazione del presidente Barbetti (...) Accusare di "superficialità" la gestione di un organo tanto importante quale

il Consiglio direttivo del Parco nazionale, paragonandolo addirittura a riunione condominiale, significa  biasimare e calunniare ogni suo singolo componente, che invece  partecipa e contribuisce, senza eccezione alcuna, con passione, interesse e, ci sia concesso, sacrificio.  Non sappiamo come si faccia a dire che i provvedimenti all'Ordine del Giorno, incluso le inversioni all'O.d.G. stesso, non vengano messe in votazione. Forse perché al semplice assenso vocale, sempre puntualmente richiesto dal presidente Tozzi, non segue l'alzata di mano, evidentemente tanto cara al presidente Barbetti? O forse perché l'espressione unanime ed in forte sintonia di intenti che esiste tra gli attuali membri del Consiglio direttivo, può dare fastidio?  Tutti noi consiglieri, compresi quelli che possono vantare un po' più di esperienza amministrativa e politica,  apprezziamo  l'estrema correttezza e rigore  con i quali il presidente Tozzi conduce le riunioni del Consiglio direttivo, e non sentiamo assolutamente l'imbarazzo che il presidente Barbetti invece riferisce nella sua comunicazione. Nostri eventuali disagi, qualora si manifestassero, saremmo in grado di esprimerli autonomamente, senza l'aiuto, non richiesto, di nessuno. Questo vale per tutti noi. Ci è capitato di apprezzare alcuni contributi, in seno al Consiglio direttivo, del presidente Barbetti, nella sua veste di rappresentante della Comunità del Parco. L'esperienza che, pur con sensibile modestia, rivendica, è reale e può essere preziosa, ma solo a condizione che essa venga usata per favorire la risoluzione dei numerosi problemi che intervengono nella gestione di un ente tanto complesso quale quello del PNAT. In caso di dichiarazioni quali quella in oggetto, invece, l'idea che si ha è quella di tentare di acutizzare tensioni che sicuramente possono provocare solo confusione e sconcerto, che non servono a nessuno, ma soprattutto non servono agli abitanti dell'Arcipelago ai quali il presidente Barbetti si rivolge e si riferisce».

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