[27/11/2009] News

Raccolta e recupero pile, in arrivo questionario Ue

LIVORNO. Da due mesi i produttori di pile e accumulatori sono tenuti a rispettare la disciplina sulla commercializzazione di tali prodotti e di quelli a fine vita. Infatti, a partire dal 26 settembre di quest'anno per effetto della nuova direttiva, recepita nel nostro paese con il decreto 188/2008 (con due anni di ritardo), la responsabilità della raccolta e del recupero delle pile, batterie e accumulatori è estesa anche a chi le produce, le importa e le distribuisce, proprio perché la normativa si rivolge a tutti i soggetti coinvolti nella filiera, dal produttore all'utilizzatore finale.

L'Italia, dunque, come tutti gli altri Stati membri, dovrà ogni tre anni trasmettere alla Ue una relazione sull'attuazione della direttiva sulla base del questionario fornito dalla stessa Comunità.

Proprio per evitare l'eccessivo carico amministrativo correlato alla redazione della relazione, la Commissione europea ha istituito il questionario in merito all'attuazione della direttiva. Con decisione pubblicata sulla Gazzetta europea ufficiale di oggi, infatti, l'organo europeo ha redatto il documento limitando l'elenco delle informazioni richieste ai dati più utili.

Ossia: recepimento nella legislazione nazionale, efficienza ambientale, sistemi di raccolta, obiettivi di raccolta, trattamento e riciclaggio, smaltimento, esportazioni, finanziamento, relazioni nazionali in merito all'attuazione della direttiva, ispezioni e misure di esecuzione e altre informazioni (in particolare sulle difficoltà incontrate nell'attuare la direttiva e sul modo in cui sono state risolte, o in che modo sarà possibile risolvere tali difficoltà; sull'organo amministrativo - nome, indirizzo, indirizzo di posta elettronica, altri recapiti - incaricato di coordinare le risposte del questionario).

Nel primo rapporto, che dovrà coprire il periodo fino al 26 settembre 2012, l'Italia e tutti gli altri Stati membri dovranno fare riferimento e se nel caso fornire un link elettronico alla normativa nazionale di recepimento della direttiva e successive modifiche. Inoltre dovranno indicare se i sistemi di raccolta, le esportazioni e le informazioni per gli utilizzatori sono state attuate attraverso accordi volontari tra le autorità competenti e quali sono gli operatori economici coinvolti.

Per verificare il conseguimento degli obiettivi della direttiva sono necessari dati affidabili e comparabili sulla quantità di pile e accumulatori immessi sul mercato, raccolti e riciclati. Per questo la Comunità rivolge agli Stati una serie di quesiti, ad esempio relativi alle misure (compresi gli strumenti economici) adottate per migliorare l'efficienza ambientale delle batterie e degli accumulatori. Anche quesiti relativi a quali misure sono state adottate per garantire che tutte le pile e gli accumulatori raccolti siano stati sottoposti a trattamento e riciclaggio adeguati e quali quelli dello smaltimento.

L'Ue chiede pure quali sono i tassi di raccolta conseguiti, compresi pile e accumulatori incorporati in apparecchi, per ogni anno civile preso in considerazione nella relazione (ma, la prima relazione farà riferimento unicamente all'anno 2011).

Inoltre l'Ue richiede agli Stati di fornire una descrizione dettagliata dei sistemi di ispezione e controllo istituiti e di indicare quanti casi di mancato rispetto delle disposizioni della direttiva sono stati riscontrati. E quante batterie e accumulatori non rispondenti alle norme sono stati ritirati dal mercato nazionale.

Così come richiede di indicare le ragioni principali di inadempienza e le azioni adottate per garantire la conformità alla direttiva.

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