[26/11/2009] News toscana

Area metropolitana fiorentina: primi passi verso la "superprovincia"

FIRENZE. Ormai da tempo esiste piena consapevolezza che le criticità sociali, economiche ed ambientali del territorio fiorentino, si risolvono certo non nell'ambito di un solo comune, ma sicuramente oltre i confini amministrativi provinciali. L'idea di una "superprovincia" che garantisca una "governance" di area vasta per risolvere i problemi di interesse metropolitano pare ormai condivisa da tutti, si tratta di trovare le forme applicative adeguate.

Questo quanto emerso durante lo svolgimento della prima riunione plenaria dei soggetti (Enti locali, categorie economiche e parti sociali) impegnati nella predisposizione del nuovo Patto per lo sviluppo, convocata dalla provincia e dal comune di Firenze. La nuova intesa dovrebbe portare alla soluzione di problemi che sono ancora aperti come ad esempio la necessità di realizzare infrastrutture nel territorio, vedi Alta Velocità e aeroporto.

«La dimensione metropolitana ormai non è più un ragionamento astratto- ha dichiarato il presidente della provincia Andrea Barducci- ma può contare anche su una normativa su cui è possibile discutere e confrontarci». Il presidente ha proposto anche la creazione ‘a latere' di due diversi tavoli: uno dedicato al tema della mobilità metropolitana con la proposta della creazione di una vera e propria Agenzia metropolitana della mobilità.

Il secondo tavolo, riservato ad una rappresentanza selezionata di imprese medie e piccole legate al territorio, dovrebbe invece affrontare nello specifico i temi economici. Tutti gli interventi da Cgil, Confesercenti Cisl, Adf seppur in modi diversi, hanno ribadito l'importanza di una governance e di una regia metropolitana, segnale che è stato accolto da Barducci: «la sintonia invocata non può che essere di natura metropolitana. Per questo raccolgo l'idea già avanzata dalle Regione in tema di Ato, per la costituzione di una macroarea della Toscana centrale, passando da tre a una sola provincia: una ‘superprovincia' che riunisca tutto il territorio di Firenze, Prato e Pistoia. Per far questo non abbiamo bisogno di modificare la Costituzione: si può fare, la proposta c'è, è sul piatto. Si può essere più o meno d'accordo, ma ora almeno ne possiamo discutere».

La direzione imboccata pare quella giusta, basta che invocando l'integrazione delle politiche poi non si trattino in tavoli separati i problemi infrastrutturali (ed ambientali) e quelli economici e sociali, non rispettando nemmeno i principi minimi della sostenibilità. E poi sarebbe necessario accogliere anche i contributi di altri soggetti come ad esempio le associazioni ambientaliste. Altrimenti si rischia di fare passi indietro rispetto ai livelli attuali di partecipazione.

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