[23/11/2009] News

Geotermia e non solo, all'Italia uno dei premi Iype

GROSSETO. L'Italia non attrae capitali per investimenti nel settore industriale correlati alla riduzione di emissioni climalteranti, ma almeno si aggiudica premi per il ruolo svolto nell'ambito della divulgazione delle scienze della Terra. Il premio lo ha ritirato Luca Demicheli, segretario generale della commissione italiana per l'anno internazionale del pianeta terra (Iype) nel corso della cerimonia conclusiva che si è tenuta ieri a Lisbona.

La Commissione Italiana, in particolare, ha promosso e coordinato progetti internazionali come OneGeology, il primo google geologico della storia, e la Via Geoalpina, che sta realizzando i primi percorsi geologi per turisti nell'arco alpino. Lo YES Congress crea un network mondiale dei giovani scienziati della Terra mentre OneGeology-Europe, disegnando la prima mappa digitale del suolo e sottosuolo europei con un linguaggio unico, rappresenterà lo strumento geologico del futuro. L'obiettivo è quello dell'istituzione del Planet Earth Institute a cui affidare il compito di coordinare, a livello mondiale, la divulgazione delle scienze della Terra.

Luca Demicheli, intervenendo alla conferenza "Iype & International Partners", ha espresso il suo pensiero riguardo a quale dovrebbe essere il futuro del panorama energetico, ponendo al centro la geotermia. «Nel panorama delle rinnovabili - ha detto Demicheli - tale fonte, in grado di produrre energia pulita a basso costo, è sicuramente destinata a giocare un ruolo importante» seguito a stuolo in questa sua convinzione dal rappresentante dei futuri giovani scienziati italiani, Andrea Licciardi che, grazie ai meriti della Commissione Italiana, è stato scelto per aprire la sessione dedicata alla energie alternative.

Nel suo discorso ha posto l'accento sull'importanza della Ccs (Carbon capture and storage), che permette di individuare i siti più idonei per lo stoccaggio dell'anidride carbonica prodotta dalle emissioni in atmosfera. In un panorama in cui il 79% dell'energia utilizzata a livello globale viene ancora prodotta da fonti fossili, tali tecniche consentirebbero, nella fase di transizione verso le rinnovabili, di seppellire tonnellate di CO2 in siti geologici, come quelli già individuati per l'Italia a Ribolla, in Toscana, e nella ex zona mineraria del Sulcis, in Sardegna.

Ma le potenzialità del sottosuolo sono principalmente quelle dello sviluppo geotermico, secondo Demicheli, «notevolissime ed ancora scarsamente sfruttate, e quindi destinate a crescere ancora».
Attualmente la fonte geotermica copre una parte rilevante della produzione energetica, soprattutto in alcune regioni, ma potrebbe essere maggiormente indagata e utilizzata.

 

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