[19/11/2009] News toscana

Tutto pronto per i Green days della Regione Toscana: il punto con l'assessore Betti

FIRENZE. Previsti a Firenze (Fortezza da Basso) dal 25 al 27 novembre, i "Green days" sono le giornate dedicate alla sostenibilità in Toscana. Il tema sarà affrontato, nel corso della tre-giorni, attraverso tre declinazioni principali (a cui si aggiunge, tra gli altri eventi collaterali, la seconda edizione della "Borsa delle opportunità verdi"): la giornata di mercoledì 25 sarà incentrata sugli ambiti inerenti a "Nuovi modi di costruire e di abitare in Toscana e nel Mediterraneo" (conclusioni di Eugenio Baronti, assessore alla Ricerca, università e casa della Regione), mentre giovedì 26 avrà luogo la seconda convocazione degli "Stati generali della sostenibilità in Toscana", con la presentazione del rapporto sulla Toscana sostenibile e le conclusioni affidate al presidente della Giunta regionale, Claudio Martini.

Infine, venerdì 27 novembre si terrà la XIV edizione della "Conferenza regionale sull'ambiente", dove gli argomenti di dibattito centrali saranno i risultati e le strategie per lo sviluppo dell'economia dell'ambiente in Toscana e lo stato e le prospettive riguardo a temi quali l'energia, i rifiuti, l'acqua e la biodiversità marina.

Alla giornata conclusiva parteciperanno, tra gli altri, gli assessori regionali all'Ambiente/Energia Anna Rita Bramerini e alla Difesa del suolo, servizio idrico, aree protette e biodiversità, Marco Betti.

Ed è proprio l'assessore Betti che abbiamo contattato per una presentazione dell'iniziativa, e in particolare di ciò che sarà discusso nella giornata conclusiva.

«I Green days sono concepiti in relazione alle tematiche della green economy - esordisce l'assessore - cioè al perseguimento di quel know-how e allo sviluppo di quelle tecnologie e conoscenze scientifiche che rappresentano da una parte una speranza per l'economia in questo momento di crisi, e dall'altra parte (e soprattutto, a mio parere) per la tutela e il miglioramento della qualità di vita dei cittadini».

«Il dualismo tra ambiente ed economia - prosegue - è ormai superato, sono cioè state comprese e accettate da molti le teorie, da anni portate avanti dagli ambientalisti, di coniugazione delle due discipline: non scorderò mai quando, anni fa, ebbi un colloquio con Carlo Rubbia, che, dopo aver tirato fuori dalla tasca il telefonino, mi disse "vedi? Questo oggetto ce l'hanno quasi tutti, nel mondo, ma sono solo due i paesi che lo producono".

Questo per dire che non serve solo saper usare le nuove energie, ma anche saper produrre know-how e elementi di conoscenza riguardo alle rinnovabil. E, anche se sembra che allo stato attuale esse non possono essere le uniche utilizzate, comunque occorre capire che un pianeta che conosce i limiti delle sue risorse deve necessariamente prepararsi all'uso di un'energia non sottoposta al concetto di finitezza, cioè non "finita": occorre invece prepararsi ad un futuro che sarà "radioso" anche nel vero senso della parola, poichè si parla dei raggi del sole».

«E io - prosegue Betti - ricordo bene le parole di Rubbia, che peraltro in quel momento era stato "cacciato" dall'Italia e lavorava in Spagna allo sviluppo di progetti significativi per le rinnovabili. Mi spiegò anche che, a suo parere, l'energia nucleare ha tre problemi fondamentali, problemi che hanno il nome di Chernobyl, di Hiroshima e delle scorie. E la famosa 4a generazione di nucleare, sbandierata dal Governo nazionale come ormai prossima a vedere la luce, è invece una panzana di dimensioni ciclopiche, come mi ha confermato anche recentemente Gianni Mattioli, storico esponente del movimento ambientalista. Questi elementi mi rafforzano nella convinzione che la strada imboccata dalla regione Toscana, in direzione delle energie rinnovabili e contro il ritorno al nucleare, è quella giusta».

Parliamo adesso, più specificatamente, della giornata conclusiva della kermesse, giornata in cui lei e l'assessore Bramerini vi confronterete con vari stakeholder di ambito regionale e nazionale nella XIV conferenza regionale sull'Ambiente.

«Ho concepito la giornata come un occasione in cui fare il punto sulle grandi sfide che abbiamo davanti: a parte l'energia, io naturalmente mi occupo soprattutto di biodiversità, risorse idriche e difesa del suolo, e quindi preciserò quanto fatto nel corso del mio mandato politico. Peraltro, all'iniziativa parteciperà anche il Wwf, con cui stiamo portando avanti un progetto triennale per il monitoraggio della biodiversità terrestre in Toscana.

Della biodiversità marina si parlerà invece in un convegno che si terrà a Firenze il 9 dicembre: in quella sede si terrà la presentazione del progetto "Biomart" (Biodiversità marina in Toscana), dove saranno esposti gli studi svolti da Arpat e dal museo di storia naturale "La Specola" di Firenze.

La biodiversità è la prima delle tre grandi sfide su cui discuteremo. La seconda riguarda le risorse idriche e la depurazione delle acque: e a questo riguardo va citata l'attualità politica, cioè il fatto che il Governo ha deciso di porre la fiducia sul provvedimento che privatizza l'acqua. Un provvedimento fatto senza nessuna consultazione democratica e/o istituzionale, e questo è inaccettabile.

Sul territorio, come regione Toscana, abbiamo investito risorse ingenti, anche anticipandole agli Ato. Risorse e investimenti finalizzati alla riparazione delle reti di distribuzione e alla depurazione: riguardo a questo ambito ho scritto al ministero dell'Ambiente chiedendo di accollarsi la sua parte di spese per le risorse da destinare alla depurazione, che è una delle grandi emergenze regionali, ma su cui persiste un silenzio assurdo da parte del Governo. Anzi, a questo proposito credo che la Ue aprirà una procedura d'infrazione per l'Italia».

«La terza grande sfida - conclude l'assessore regionale - è quella che riguarda la difesa del suolo, cioè la manutenzione del territorio, che è stata definita giustamente come la "vera grande opera" di cui ha bisogno il paese. La fragilità del nostro territorio richiede investimenti cospicui per metterlo in sicurezza, ad esempio per i terremoti: penso in primo luogo alle scuole, alle caserme, ai municipi. Sono risorse di cui, nonostante gli investimenti fatti, il paese e la Regione necessitano ancora, e le scelte della politica nazionale devono essere completamente diverse da quelle attuali».

Infine, ricordo che in questi giorni stiamo dando ospitalità al direttivo della rete Encore, che è una rete di regioni comunitarie focalizzata sulla biodiversità. Si tratta di uno degli enti che a questo riguardo funzionano meglio, anzi ritengo che possa essere indicata come una delle migliori esperienze attuate per la creazione di reti di interesse ambientale.

Tutti questi ambiti citati preludono, tra l'altro, alla prossima conferenza sul Clima di Copenhagen, per la quale auspico che non si abbia l'esito nefasto che abbiamo visto in altre occasioni, come ad esempio a Bali (2007), che si rivelò un fiasco clamoroso. Analogo fallimento ebbe, per quanto riguarda il tema dell'acqua, l'incontro di Istanbul di inizio 2009: al di là delle attestazioni di buona volontà, l'unico risultato che si ottenne fu il riconoscimento del fatto che "l'acqua è un bisogno". Ma questo fa ridere: ci voleva Istanbul per capire che l'acqua è un bisogno? Il punto è capire che essa è "un diritto", non solo un bisogno.

Speriamo, insomma, che a queste due delusioni passate non se ne aggiunga una terza a Copenhagen: comunque io auspico, e credo, che così non sarà».

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