[12/11/2009] News toscana

L'assessore Picchi (Livorno): «Per il nuovo ospedale allargheremo la variante Aurelia»

LIVORNO. «Il nuovo ospedale si farà e si farà nell'area del Pascoli a Montenero basso». L'assessore comunale al Marketing territoriale Bruno Picchi che ha seguito e seguirà da vicino il progetto, non lascia spazio a dubbi o incertezze. «Non sono io a dire che sia la scelta migliore, ma i tecnici che hanno fatto studi specifici sulla sostenibilità della zona» spiega Picchi". Le criticità e i punti deboli della nuova struttura da 650 posto letto che costerà 250 milioni di euro, sembrano però emergere con una certa insistenza. Per questo, abbiamo cercato di affrontarli insieme all'assessore e a Leonardo Gonnelli, responsabile per la protezione civile del Comune. Ed è emersa appunto la novità dell'ultim'ora: un'ipotesi di terza corsia nel tratto tra Salviano e Montenero (avanzata dallo stesso sindaco Cosimi nel corso dell'assemblea di mercoledì sera con i cittadini) e un allargamento-adeguamento (soprattutto dei vari svincoli) del restante tratto di variante. Partiamo comunque dalle domande che sono state rivolte al Comune in questi giorni dalle associazioni ambientaliste (Wwf e Legambiente), attraverso il nostro giornale.

Assessore, farete la valutazione di impatto ambientale e la valutazione ambientale strategica?
«Non la faremo perché nei casi di strutture sanitarie, di edifici per la difesa della nazione e per quelli della protezione civile non è prevista. Queste strutture infatti non rientrano nell'elenco del decreto legge 152 del 2006 che indica gli edifici per i quali è necessario questo strumento di valutazione. In ogni caso, nel rispetto delle leggi regionali, abbiamo pianificato una serie di valutazioni ambientali che indicheremo nell'accordo di programma. Si tratta di un percorso procedimentale che si avvicina molto alla valutazione d'impatto ambientale e alla valutazione strategica. Non dobbiamo dimenticare, infine, che gli strumenti urbanistici già approvati avevano individuato quella come area a servizi e quindi l'area era già stata sottoposta a controlli e verifiche».

Intanto la città è cambiata, il progetto del Nuovo centro è un ulteriore carico urbanistico per l'area a sud mentre la variante Aurelia è sempre la stessa. Sono previsti lavori di adeguamento di questa arteria?
«Abbiamo presentato un progetto di allargamento della Variante da Stagno all'uscita di Salviano complementare al Lotto zero e crediamo che si tratti di una modifica fondamentale. Vorrei sottolineare che l'amministrazione ha presente e ben chiaro il piano della viabilità per l'area del nuovo ospedale per la quale abbiamo definito alcuni elementi di massima da rispettare nel progetto definitivo. Per quanto riguarda la programmazione urbanistica, con il nuovo centro, già definito nei vecchi strumenti urbanistici, si è chiusa la fase dello sviluppo urbanistico a sud della città.

Cosa è previsto invece nella struttura di viale Alfieri?
La Asl ci deve spiegare come intende organizzare i distretti sanitari ma possiamo dire che nel piano di recupero della struttura sono state individuate tre aree. Una, dove si trova attualmente il poliambulatorio, potrebbe essere dedicata agli uffici amministrativi e alle attività socio sanitarie. Una soluzione che permetterebbe di ospitare gli utenti del Pascoli. Un'altra parte potrebbe essere destinata a un polo scolastico e agli uffici direzionali della Asl. Nella terza è infine è previsto un piano di riqualificazione urbana dove è possibile intervenire con una ridistribuzione dei volumi degli edifici.

Verranno realizzate nuove costruzioni ad uso abitativo?
«Gran parte degli edifici è tutelata dalla Sovrintendenza, mentre nell'area di riqualificazione urbana che è contigua a un'area che ha la stessa destinazione, solo per fare un esempio, potrebbero essere realizzati degli appartamenti. Comunque sarà tutto definito nella revisione del piano strutturale».

Vecchio e nuovo ospedale, viabilità, sviluppo urbano. Con l'obiettivo di dare maggiore coerenza al tessuto urbano, non sarebbe stato meglio attendere i nuovi strumenti urbanistici?
«Se avessimo aspettato ancora avremmo perso i finanziamenti per il nuovo ospedale. La sanità e le necessità dei cittadini, e lo hanno spiegato i tecnici, sono cambiate e il progetto non poteva attendere oltre. Ricordo che la struttura di viale Alfieri risale al 1931. C'è infine da considerare l'interesse pubblico della struttura e i tutti servizi sanitari che andranno a migliorare».

Proprio perché c'è un interesse pubblico pensate di ricorrere alla legge regionale 69 del 2007 sulla partecipazione, visto anche che il sindaco nel suo programma elettorale aveva promesso di fare di Livorno la "città della partecipazione"?
«Per coinvolgimento della popolazione seguiremo un percorso parallelo ma molto vicino agli strumenti previsti dalla legge. Dopo le riunioni con i lavoratori dell'ospedale, con le associazioni di categoria e i sindacati, attiveremo le circoscrizioni affinché organizzino delle assemblee pubbliche.

Niente a che vedere quindi con un percorso partecipativo vero e proprio, come quello intrapreso per il Cisternino 2020?
«Quello è un edificio del comune e ai cittadini è stato chiesto di esprimere un giudizio su che cosa deve contenere. In materia di sanità non sarebbe possibile fare la stessa cosa. Negli incontri programmati e in quelli ancora da programmare saremo comunque aperti a consigli e osservazioni che ci verranno apportati».

La decisione sul sito è comunque definitiva?
«Secondo le relazioni dei tecnici, tra le sei prese in esame, l'area del Pascoli è quella che ha la migliore sostenibilità ambientale, una zona destinata a servizi dagli attuali strumenti urbanistici che è già di proprietà del comune».

Torna all'archivio