[11/11/2009] News

Wwf e Gruppo 183: i Piani di gestione dei Distretti idrografici andranno presto integrati e modificati

FIRENZE. Il Wwf Italia e il Gruppo 183 hanno promosso a Roma il workshop "I piani di gestione di distretto idrografico", per fare il punto con le Autorità di bacino nazionali, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del Mare e i rappresentanti delle Regioni su questo livello di pianificazione previsto dalla direttiva europea 2000/60/CE. Come noto, soprattutto agli addetti ai lavori, il Ministero dell'ambiente ha affidato alle Autorità di bacino nazionali solo a febbraio di quest'anno (L.13/09) la redazione dei Piani di gestione dei distretti (Padano, Alpi Orientali, Appennino settentrionale, Appennino centrale, Bacino pilota del Serchio, Appennino meridionale, Sicilia e Sardegna) da completare entro il 22 dicembre prossimo, dopo diversi richiami della Commissione europea e la condanna della Corte di Giustizia del 2006 per la mancata trasposizione nella legislazione italiana della Direttiva Quadro Acque. Non rispettare questa scadenza significa incorrere in nuove infrazioni da parte dell'Ue e perdere finanziamenti.

Ma nonostante la buona volontà delle autorità di bacino, considerati i tempi ristretti e la mancanza di supporto finanziario per svolgere al meglio questo compito (vista anche la necessità di approfondimenti), la redazione degli 8 Piani di distretto previsti che comprendono tutti i corsi d'acqua, laghi e zone umide d'Italia, è stata fortemente condizionata.

Per Wwf e Gruppo 183 i ritardi hanno influito sul «processo di partecipazione pubblica che è stato compresso a poco più di 4 mesi, rispetto ai 3 anni previsti dalla Direttiva; sulla classificazione dei corpi idrici ancora incompleta, mancando i dati sulla vegetazione acquatica e i pesci; sulle analisi economiche, ancora non approfondite, necessarie per definire le azioni e le scelte successive; sulle misure ancora troppo generiche, per raggiungere il buono stato ecologico dei corpi idrici». L'avvio della discussione su questi Piani è comunque positivo ma la data del 22 dicembre deve per forza essere considerata come l'inizio di un processo di pianificazione che deve rimanere aperto agli stakeholder. Questo anche considerando che a breve sarà necessario prevedere delle azioni correttive ed integrative che consentano di modificarli e di applicarli sul territorio visto anche che l'adeguamento del monitoraggio in base ai criteri della direttiva 2000/60 metterà in luce nuove criticità.

Il Wwf Italia e il Gruppo 183 hanno quindi avanzato proposte al Ministero dell'ambiente del territorio e della Tutela del mare per il rafforzamento delle Autorità di Distretto per garantire l'applicazione delle Direttive Europee 2000/60/CE, 2006/118/CE (acque sotterranee) e 2007/60/CE (rischio alluvionale), assumendo il bacino idrografico come unità di governo e gestione e assicurando loro un adeguato sostegno finanziario e il ripristino dei canali di finanziamento dedicati; secondo le associazioni è necessario poi verificare l'efficacia dei Distretti idrografici attuali alla luce delle esperienze dei Piani di distretto e costituire un gruppo di lavoro interministeriale, che coinvolga anche esperti di associazioni, finalizzato ad individuare i modi, i soggetti, le risorse e i tempi per garantire il raggiungimento degli obiettivi comunitari entro il 2015.

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