[05/11/2009] News

Clamoroso: Alfano vuole riaprire Pianosa. Tozzi: «Decisione senza senso. Pronto ad incatenarmi»

LIVORNO. Nel piano carceri sarà prevista la riapertura del carcere di Pianosa. Il ministro della Giustizia Angelino Alfano, infatti, ha dato mandato al Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria di avviare le procedure per la riapertura del carcere di Pianosa. La scelta rientra nella strategia dei circuiti penitenziari differenziati e nella individuazione di strutture che abbiano una vocazione specifica nella custodia dei detenuti al 41bis. Il Governo andrà avanti nel contrasto alla mafia con il piano straordinario di lotta contro il crimine organizzato e non si farà intimidire da alcuna minaccia.

La cosa è clamorosa perché solo un anno fa la ventilata riapertura del carcere scatenò una fermissima opposizione del presidente del Parco Mario Tozzi e del consiglio direttivo, oltre che di  Legambiente, di altri ambientalisti, e dell'amministrazione di Campo nell'Elba di cui fa parte anche Pianosa. Nacque pure un comitato contrario alla ricarcerizzazione di Pianosa  e persino il  centro destra isolano si oppose e chiese all'allora amministrazione di centrosinistra di opporsi. E' chiaro che questa dichiarazione prevede la nuova chiusura di Pianosa e mette fine al turismo contingentato e controllato oltre ad azzerare tutte le previsione del piano nazionale del Parco del'arcipelago toscano che non prevedeva la ricarcerizzazione, ma semmai un carcere leggero con finalità agricole. Qui si parla invece di 41 bis, quindi carcere speciale, che farebbe tornare Pianosa l'isola del diavolo. Ci sono quindi da aspettasi reazioni molto dure. «Il governo - dice Legambiente Arcipelago -  passa come un rullo compressore sulle proteste elbane e su tutti i progetti di riqualificazione dell'isola di Pianosa. La cosa è una follia non solo  ambientale ma anche economica, perché la ristrutturazione e il recupero di una struttura carceraria chiusa nel 1996 ha costi molto più alti dell'adattamento di un carcere in continente o della costruzione di una nuova struttura».

Durissima la reazione del presidente del Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano, Mario Tozzi, all'Ansa: «Riaprire il supercarcere a Pianosa è una decisione senza senso. Criticabile da ogni punto di vista: sociale e ambientale. E' una scelta criticabile sul piano sociale - spiega Tozzi - perché sull'isola sono stati avviati progetti con cooperative di detenuti in regime di articolo 21, trasformando dunque il carcere speciale in struttura di reinserimento, e criticabile anche sotto il profilo ambientale perché riaprire il supercarcere significa fare infrastrutture e lavori che rischiano di deturpare uno dei pochi paradisi rimasti in una delle zone più belle d'Italia. Forse non tutti sanno che Pianosa, con la sua capacità di assorbimento di anidride carbonica, è una sorta di laboratorio naturale che verrebbe disperso con la riapertura del penitenziario».

«Ora mi aspetto - ha aggiunto - che tutta la comunità elbana continui a esprimere la sua netta contrarietà all'ipotesi di riapertura del supercarcere così come aveva già fatto in passato. Lo avevo detto e lo ribadisco - prosegue - sono pronto a incatenarmi a Pianosa per dire no a questa follia».

Il presidente del Parco ha anche sottolineato che la riapertura del supercarcere rappresenterà un "disastro economico, oltre che ambientale, per tutto l'arcipelago toscano". «Sarà una scelta che inciderà pesantemente sui flussi turistici - dice - e recherà danni incalcolabili all'ambiente, perché per riaprire il penitenziario servono interventi di infrastrutturazione che deturperanno irrimediabilmente l'isola».

Risalgono all'era preistoria i primi insediamenti nell' isola di Pianosa, nell'arcipelago toscano, come testimoniano alcuni ritrovamenti presenti su questo zoccolo di tufo calcareo assieme a reperti di epoca romana. Tra questi i ruderi della villa di Postumio Agrippa e, presso il porto, le catacombe realizzate nel terzo secolo dai cristiani deportati sull' isola e impiegati nelle cave di tufo. Al loro interno, oltre ai loculi, sono visibili i graffiti nella roccia considerati i più antichi simboli cristiani rinvenuti nell'Arcipelago toscano. Fu la devastante occupazione turca del 1553 a cancellare dall'isola ogni presenza umana. Così, per più di tre secoli, Pianosa rimase deserta fino a quando, nel 1856, il Granducato non decise di stabilirvi una colonia penale agricola, poi "ereditata" dal Regno d' Italia. Per questo il territorio fu riorganizzato in poderi, ancora oggi ben visibili. Il carcere, attivo per oltre 140 anni, ha ospitato negli anni Ottanta alcuni terroristi e, dal 1992 al 1997, una sezione di massima sicurezza riservata ai mafiosi. Queste vicende hanno tagliato fuori ancora di più l' isola dal resto del mondo ma, al tempo stesso, hanno protetto ulteriormente il suo eccezionale ecosistema marino, impedendo non solo un disordinato afflusso turistico ma anche la circolazione delle imbarcazioni private nel mare circostante.

Torna all'archivio