[03/11/2009] News toscana

Geotermia, progetto di cooperazione fra Toscana e Serbia

LIVORNO. Il Co.Svi.G., con la collaborazione del Citt e il Cegl, ha avviato un percorso progettuale in collaborazione con la Camera di Commercia di Leskovac, in Serbia,  sull'esperienza di cooperazione transnazionale sui temi della geotermia e della pianificazione energetica nella Serbia meridionale

Chiediamo a Loredana Torsello, responsabile Citt di Monterotondo Marittimo, come nasce questa prima esperienza di cooperazione transnazionale con la Serbia?

«Il Co.Svi.G. è stato invitato a partecipare ai lavori di un progetto, precedentemente avviato nel settore agroalimentare, nei territori della Serbia meridionale, contribuendo con la propria esperienza e proponendo indicazioni sulla valorizzazione energetica delle risorse dell'area interessata.

L'opportunità è apparsa da subito interessante e assolutamente nelle corde delle nostre strutture, che hanno interessi e competenze nel campo dello sviluppo delle risorse energetiche rinnovabili con particolare attenzione alla sostenibilità dello sviluppo locale.

Per capire meglio di cosa si trattasse e quali fossero i reali interessi e potenzialità di quel territorio, io stessa ho partecipato ad una prima missione di scambio nella città di Leskovac nello scorso giugno.

La visita è stata l'occasione per avviare questo percorso di scambio e collaborazione volto a supportare i processi di valorizzazione e sviluppo delle risorse energetiche locali (in particolare, biomassa legnosa e fluidi geotermici, di cui la regione della Serbia Meridionale appare particolarmente ricca)».

Qual è stata la sua impressione su quei territori e quali sono apparse le potenzialità sotto il profilo energetico?

«Non conoscevo la Serbia, ma la prima impressione è stata quella di un paese provato dalla sua storia recente ma che sta lavorando moltissimo per recuperare il tempo perduto. Le difficoltà sono sicuramente accresciute dalla confusione determinata da una guerra che si è inserita in una fase di profondo cambiamento sociale, economico e istituzionale che ancora appare, a distanza di anni, incompiuto.

Dal punto di vista delle potenzialità energetiche, per rimanere nei nostri temi, la situazione è molto interessante, ma ancora confusa.

Le prime informazioni raccolte consentono di ipotizzare almeno due tipologie di approvvigionamento energetico per questa regione della Serbia (stiamo parlando dei Distretti di Jablanica e Pcinja): biomassa e geotermia.

Da un lato, sono evidenti le enormi risorse di biomassa forestale che caratterizza l'area. Parliamo di legname che viene utilizzato sia per l'esportazione e sia per alimentare la filiera del mobile». 

Qual è la situazione per quanto riguarda le potenzialità geotermiche?

«I distretti di Jablanica e Pcinja possiedono nel proprio sottosuolo fluidi a medio-alta temperatura di sicuro interesse. Attualmente sono presenti delle strutture di captazione di queste acque per finalità prevalentemente termali. Dai primi dati, la risorsa geotermica appare del tutto sottoutilizzata. In linea di principio, l'utilizzo a fini energetici, termici e/o elettrici, appare la strategia migliore da affiancare agli sviluppi del termalismo che in Serbia ha tradizioni lontane.

Molto controversa appare ancora la dimensione giuridica e politico/istituzionale. La caratterizzazione della risorsa, tuttavia, e le garanzie in merito all'accessibilità della stessa sono fondamentali per avviare qualunque progetto di valorizzazione delle risorse endogene».

Quali potrebbero essere dunque gli sviluppi di questo progetto di cooperazione?

«Occorre attivare un canale diretto con le municipalità che detengono i 3 principali giacimenti geotermici noti. La proposta da valutare è quella di un percorso di "consorzi" per la gestione comune dei territori e delle risorse possedute.

Forte è l'interesse verso l'esperienza di Co.Svi.G. e del distretto delle Energie rinnovabili toscano poiché sono state considerate best practices da analizzare ed eventualmente trasferire.

Forte, analogamente, è l'interesse nell'individuare i percorsi che hanno consentito di risolvere i problemi formali, giuridici, amministrativi e istituzionali e che hanno consentito la realizzazione del consorzio di comuni ed enti dei territori geotermici come oggi è il Co.Svi.G».

Esiste dunque un percorso progettuale già avviato: quali sono i passi avviati e quali quelli futuri?

«Gli scambi di informazioni e i contatti (culminati con la visita del Presidente della Camera di Commercio di Leskovac, Goran Jovic, a Monterotondo Marittimo lo scorso agosto) hanno consentito di specificare meglio l'interesse reciproco, individuando i successivi passi per avviare un percorso di cooperazione sui temi energetici.

Si è avviato un itinerario finalizzato alla sottoscrizione di un protocollo di intesa fra Co.Svi.G, Icaro s.r.l., la Camera di Commercio di Leskovac e alcune delle municipalità dei distretti di Jablanica e Pcinja per intraprendere un percorso di sviluppo socio economico comprensivo di una valorizzazione strategica delle risorse energetiche rinnovabili e in particolare di quelle geotermiche che caratterizzano i loro territori, al fine di favorire uno sviluppo sociale ed economico di tipo eco-compatibile e sostenibile».

Insomma, tanto lavoro in programma, dunque tornerà presto a Leskovac?

«Si, c'è molto lavoro da fare, ma confrontarsi con altre realtà e culture è sempre stimolante e reciprocamente utile. Adesso dobbiamo avviare una raccolta sistematica delle informazioni che presuppone a breve una nuova visita a Leskovac. Probabilmente sarò laggiù con i miei colleghi fra la fine di ottobre e i primi di novembre».

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