[30/10/2009] News

Dal G77 più Cina un piano di azione per biodiversità e sviluppo

LIVORNO. Il Gruppo dei 77 (G77, che riunisce i Paesi in via di sviluppo) e la Cina hanno avviato, in collaborazione con il Segretariato della Convenzione sulla diversità biologica (Cdb), un'importante iniziativa volta a preparare un piano pluriennale d'azione per promuovere la cooperazione Sud-Sud a sostegno dei tre obiettivi della Convenzione. L'iniziativa è stata accolta favorevolmente dalla riunione dei ministri degli Affari esteri del G77 durante la loro riunione annuale tenutasi a New York e rappresenta un importante contributo alla realizzazione della wide iniziative dell'Onu che promuove la cooperazione Sud-Sud.

Ahmed Djoghlaf, segretario esecutivo della Cdb, ha sottolineato che «La stragrande maggioranza della biodiversità si trova nei Paesi in via di sviluppo e la cooperazione Sud-Sud per arrestare la perdita di biodiversità è fondamentale per la sostenibilità del pianeta. E' un onore per il segretariato di entrare in questa importante partnership con il gruppo dei 77 per promuovere la cooperazione Sud-Sud su un tema che è così vitale per il futuro dell'umanità e di cui i paesi del Sud hanno così tante conoscenze per gli scambi tra di loro. Abbiamo bisogno dell'esperienza e del know-how delle Parti c dei Paesi in via di sviluppo come complemento alla necessaria cooperazione Nord-Sud e per rispondere alle sfide senza precedenti per la biodiversità che l'umanità deve affrontare».

Un meeting tra l'attuale, futuro e gli ex presidenti del G77 si è tenuto a Montreal, in Canada, il 29 ottobre ed ha coinvolto anche la Cdb e l'unità South-South Cooperation del Programma Onu per lo sviluppo (Undp).
«Insieme, i più tradizionali modelli di cooperazione Nord-Sud e agli accordi triangolari - ai quali i Paesi sviluppati partecipano attraverso il finanziamento e la cooperazione tecnica con due partner del Sud - fanno  parte della strategia per utilizzare la biodiversità come la risorsa principale per lo sviluppo e l'eradicazione della povertà» spiega la segreteria della Cdb illustrando le conclusioni  dello Steering committee for South-South Cooperation on biodiversity for development under the Convention on Biological Diversity riunitosi durante il meeting di Montreal.

Il Comitato ha prodotto un progetto di Piano pluriennale d'azione, e ha definito le fasi che porteranno alla sua presentazione alla decima riunione della Conferenza delle Parti (COP 10) della Convenzione sulla diversità biologica che si terrà a Nagoya, in Giappone, nell'ottobre 2010. Le deliberazioni del South-South Forum, che si terrà il 18 ottobre 2010, prima della Cop 10 integreranno il Piano, mentre una riunione consultiva di esperti si terrà a Kampala, in Uganda, dal 31 maggio al 2 giugno 2010.

Il "Multi-Year Plan of Action for South-South Cooperation on Biodiversity for Development" si concentra sui collegamenti tra biodiversità e sviluppo e benessere umano. Lo scopo è quello di rafforzare la cooperazione Sud-Sud e gli accordi triangolari per la realizzazione dei tre obiettivi della Convenzione sulla diversità biologica e del protocollo di Cartagena sulla biosicurezza. Inoltre, il piano pluriennale d'azione sosterrà l'attuazione del piano strategico 2011-2020 della Cdb entro il 2020. Gli obiettivi per la biodiversità saranno adottati dalla Cop 10 di Nagoya.

Il presidente del G77, il sudanese Abdalmahmood Abdalhaleem Mohamad,  ha detto che «La biodiversità è il fondamento essenziale per le nostre economie nazionali e per il rafforzamento della cooperazione regionale Sud-Sud in materia di conservazione ed uso sostenibile della biodiversità aiuterà notevolmente gli sforzi per ridurre la povertà e per soddisfare gli Obiettivi di sviluppo del millennio».

Il rappresentante dello Yemen all'Onu, Abdullah M. Alsaidi, che sarà il presidente del G-77 nel  2010 ha affermato che «La cooperazione Sud-Sud è fondamentale per trovare soluzioni efficaci alle sfide comuni nei Paesi in via di sviluppo che hanno accumulato conoscenze sulla biodiversità e e per sostenere gli sforzi verso lo sviluppo di altri Paesi. Questo importante processo aiuterà ad integrare la biodiversità in settori rilevanti dello sviluppo nel processo decisionale politico, economico e sociale, a livello nazionale e regionale»

Secondo il segretario esecutivo del G77, Mourad Ahmia, «Il gruppo dei 77 ha lavorato a lungo per la promozione della cooperazione Sud-Sud nei settori del commercio, dello sviluppo economico, della sicurezza alimentare, delle infrastrutture, della scienza, della tecnologia, e della salute. Questo piano pluriennale d'azione per la cooperazione Sud-Sud sulla biodiversità per lo sviluppo sarà l'occasione per i Paesi in via di sviluppo per sostenere l'integrazione delle problematiche della biodiversità nei processi di integrazione regionale, negli accordi di cooperazione regionale e subregionale, nei programmi di sviluppo e nelle iniziative inter-regionali Sud -Sud.  Il Piano d'azione fornirà anche la base per lo scambio di conoscenze scientifiche e tecniche, nonché di  esperienze e buone pratiche tra i Paesi in via di sviluppo, al fine di conservare la fondamentale biodiversità».

James Seyani, del Malawi, e membro dell'ufficio di presidenza della Cop 10, ha spiegato che «Stiamo cercando con il G-77 un leadership politica che unisca i ministeri degli esteri e dell'ambiente al processo della Convenzione sulla diversità biologica, dato che i Paesi in via di sviluppo sono i custodi della biodiversità , la cooperazione Sud-Sud deve essere il catalizzatore dei link  per i tre obiettivi della Convenzione per i processi politici».

Per il presidente della  Subsidiary Body on Technical, Technological and Scientific Advice (Sbstta) Spencer Thomas, di Grenada, «Il cambiamento climatico non può essere discusso senza tener conto della biodiversità, così come che in alcuni Paesi la perdita della biodiversità è a volte la causa del cambiamento climatico. La cooperazione Sud-Sud deve lavorare di più per risolvere il divario tra finanziamenti e trasferimento di tecnologie, e deve organizzarsi adeguatamente per combattere queste discrepanze e lacune. Per attuare questa operazione, il G-77 deve essere più coinvolto in tutti i diversi processi, tra cui lo sviluppo del nuovo piano strategico di azione».

 

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