[28/10/2009] News

Verso Copenaghen. Propaganda per i parchi

RIETI. Parchi e riserve naturali: per più di una ragione amici del clima, oltre che tutori della biodiversità animale e vegetale che i cambiamenti climatici minacciano.

In primo luogo, le aree protette sono polmoncini del pianeta, nel loro piccolo: i loro alberi sono protetti. Inoltre le colate di cemento sono tenute a bada - bandite del tutto nelle riserve integrali, soggette a molti vincoli nelle "normali" aree protette; come si sa il cemento impedisce ai suoli di assorbire carbonio, dunque più aree sono lasciate a zolla, meglio è per il clima.

Poi, parchi e riserve sono raffrescanti anche perché sono luoghi dove è possibile esercitare l'ecologico "turismo di vicinato" con eventuali risvolti esotici a chilometro quasi zero! Un esempio fra i tanti: nella riserva naturale laziale Tevere Farfa (fra le prime aree protette d'Italia avendo compiuto trent'anni), le passerelle di legno con corrimano di corda sulla palude che costeggia il Tevere, serpeggianti fra ontani e salici, ricordano un cammino nella giungla di qualche lontana parte del mondo. In certi week-end (le iniziative "Giorni verdi" e "Parco anch'io") ci si arriva anche con appositi pulman organizzati dall'Agenzia regionale parchi del Lazio.

In un concentrato delle bellezze d'Italia senza la rovina delle "casette dei geometri", delle "fabbrichette del commendatore" e delle mille occasioni di cementificazione, le centinaia di parchi italiani offrono escursioni e attività fisiche fra montagne e mare, cascate e vallate, fiumi e laghi, soggiorni in agriturismi e ostelli. Rispetto ai luoghi esotici, ricordiamo che il verde d'Italia è esente da pericoli: nessun animale feroce esce da dietro i loro alberi, nessuno scorpione gigante si nasconde nelle loro sabbie, nessun serpente velenoso è a portata dei nostri piedi... Abbiamo una natura così tranquilla e c'è chi va con gran dispiego di aerei a far safari (anche fotografici) chissà dove? Dove dovrà badare a non fare nemmeno un passo fuori dal sentiero?

Un'altra ragione per la quale le aree protette sono benefiche per il clima è che sostengono progetti di tutela in foreste tropicali minacciate, e si sa che la deforestazione assomma il 17% del totale delle emissioni di gas serra.

Non solo: diversi parchi e riserve sono pionieri nell'attuazione di soluzioni "low carbon", ad esempio le energie rinnovabili per i loro uffici e servizi. Negli uffici della Riserva Tevere Farfa un contatore segnala i kilowattora prodotti da quando sono stati installati i pannelli fotovoltaici, e parallelamente la CO2 non emessa grazie ai pannelli stessi.

Infine: un soggiorno in un'area protetta, fra piante lussureggianti e animali selvatici che - non spaventati dalla caccia - sono a portata d'occhio o almeno di binocolo, appena di là dal fiume fra gli alberi e alla cima di un ramo, probabilmente riesce a inoculare nei partecipanti, soprattutto se giovani, una passione protezionista di cui il mondo, non solo i parchi, hanno gran bisogno.

Giornate nelle aree protette! Sono un regalo ecologico che possiamo fare per compleanni e feste comandate: una gita e un picnic (senza far rifiuti, portandosi dietro tutto!) in un parco magari raggiungibile con i mezzi pubblici o comunque vicino. Altro che giro domenicale per acquisti nei centri commerciali. E comunque, anche nei parchi si fanno ottimi acquisti, però "diversi". Perché là la natura non è mummificata, ma viva, produttiva fonte di lavoro nella produzione oli essenziali ed erbe officinali, miele di incredibili profumi, diverse specialità alimentari "a marchio parco". O magari prodotti artigianali il cui ricavato serve magari a finanziare appunto progetti internazionali; come è il caso della Riserva di Monterano.

 

 

 

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