[26/10/2009] News

Navi dei veleni, mozione bipartisan per impegnare il governo

GROSSETO. Una manifestazione riuscita quella organizzata ad Amantea sabato dalle associazioni ambientaliste per chiedere al governo di fare luce sui traffici dei rifiuti speciali e radioattivi e le "navi a perdere", perché nel folto numero delle persone che hanno partecipato una grossa parte era di persone giunte da tutta la Calabria per riscattare il diritto ad un futuro diverso da quanto sino ad ora conosciuto.

«Lo Stato, in tutte le sue diramazioni - ha dichiarato il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza - assuma questo impegno come una priorità e dimostri la giusta attenzione al riguardo impegnando risorse a sostegno delle indagini della magistratura, per monitorare i siti inquinati ed effettuare le bonifiche, coinvolgendo anche enti attivi sullo scenario internazionale e chiedendo il contributo della comunità scientifica per venire realmente a capo di una situazione grave e pericolosa per la salute e il futuro delle persone e dell'ambiente».
Ai manifestanti è giunto anche il sostegno di Luigi Ciotti, impegnato a Roma negli Stati generali dell'Antimafia.

«Da Contromafie ad Amantea - ha detto Ciotti - si sta costruendo insieme con corresponsabilità, l'unico, ponte vero e necessario che il nostro paese ha bisogno basato sui pilastri di verità e giustizia» ed ha inviato un appello al governo cui «chiediamo - ha detto il presidente di Libera - di far salire a galla la nave dei veleni e con essa i responsabili che in questi anni hanno causato l'inquinamento fisico e morale di una terra meravigliosa come la Calabria».

L'impegno del governo ad assumere un coordinamento forte sulla vicenda è al centro anche della mozione che dovrebbe essere approvata oggi dall'assemblea della camera dei deputati.

La mozione partita a firma di Ermete Realacci (Pd) e di Fabrizio Granata (Pdl) e che ha raccolto 70 adesioni da parte di deputati di maggioranza e di opposizione chiede un impegno del Governo «a coordinare l'azione di tutte le amministrazioni statali competenti - specificamente dei ministeri dell'interno, della giustizia, degli affari esteri, della difesa, del lavoro, della salute e delle politiche sociali e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - tramite una task force che possa mettere in campo le risorse, i mezzi e le tecnologie necessarie per far luce su questa gravissima vicenda; a tutelare la salute dei cittadini e dell'ecosistema marino attraverso un'attività di ricognizione sugli altri siti marini emersi in numerose inchieste della magistratura come luoghi di affondamento di navi con il loro carico di rifiuti tossici e radioattivi, a cominciare dal sito di affondamento della Rigel; ad assicurare il massimo sostegno alla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e alla Procura di Paola impegnate nel difficile compito di fare chiarezza sulla vicenda della nave affondata al largo delle coste di Cetraro e del suo carico sospetto, nonché sulla presenza di materiale radioattivo nelle località di Serra d'Aiello e Aiello Calabro; ad assicurare una rapida e totale messa in sicurezza e bonifica dell'area interessata dall'interramento di rifiuti tossico-nocivi e radioattivi nella provincia di Cosenza; ad assicurare le risorse necessarie per un immediato piano operativo di recupero del relitto della Cunsky e del suo carico, avvalendosi delle più moderne tecnologie esistenti, nonché a garantire analogo sostegno a tutte le altre procure ancora oggi impegnate - e a quelle che decideranno di riaprire le inchieste sulle cosiddette navi a perdere già archiviate - nel complesso compito di svelare le trame criminali che si sono celate dietro gli affondamenti sospetti; a chiedere l'intervento degli organismi internazionali, in particolare dell'Unione europea e delle Nazioni Unite, per provvedere al recupero delle «navi sospette» affondate, anche in acque internazionali; ad avviare i necessari accertamenti di competenza per verificare se a tutt'oggi, organizzazioni criminali pratichino l'affondamento in mare di rifiuti tossici o radioattivi, come sembra in base agli ultimi accadimenti verificatisi al largo dell'isola d'Elba».

«Lo Stato dimostri di esserci a tutti i livelli - dichiarano Ermete Realacci (PD) e Fabio Granata (Pdl) - perché serve un salto di qualità nell'approccio a questa vicenda, che come è stato sottolineato più volte è di straordinaria gravità e necessita di un'azione coordinata».

«Ci auguriamo che la mozione che abbiamo presentato, e che è stata sottoscritta da oltre 70 parlamentari di maggioranza e opposizione- aggiungono Realacci e Granata- sia approvata a larga maggioranza dall'aula di Montecitorio».
Augurio al quale ci accomuniamo.

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