[23/10/2009] News

Un verme nematode svelerà il mistero dell'evoluzione e della biodiversità?

LIVORNO. Gli ultimi calcoli portano a due milioni le specie classificate che vivono sul pianeta terra, ma il numero reale per gli scienziati potrebbe essere molto più alto: tra 5 e 2 30 milioni.

«Questa diversità si deve alla capacità degli esseri viventi di adattarsi ai nuovi ambienti - spiega Henrique Teotónio, un ricercatore portoghese dell'Instituto Gulbenkian de Ciência (Igc) che ha appena ricevuto una sovvenzione di 1,8 milioni di euro assegnatagli dal Consiglio europeo della ricerca (Cer) per i suoi studi sulla base genetica dell'evoluzione. Il finanziamento dura 5 anni e permetterà a Teotónio di realizzare una sperimentazione dell'evoluzione su larga scala utilizzando il nematode Caenorhabditis elegans, un verme non parassitario, trasparente, lungo circa un millimetro e che vive al suolo.

Dal 1974, grazie alle ricerche di Sydney Brenner, questo nematode è stato ampiamente utilizzato come organismo modello nella biologia cellulare e dello sviluppo.
Il ricercatore portoghese spiega sul sito dell'Igc: «Lavoreremo con circa 90 popolazioni diverse di vermi. Li alleveremo in ambienti e in sistemi sessuali diversi, prestando attenzione ai fenotipi (ad esempio la fertilità delle femmine, le dimensioni del corpo, la capacità di apprendimento, la resistenza ai cambiamenti) per poi metterli in relazione con le strutture genetiche soggiacenti e le variazioni che accompagnano il processo di adattamento alle nuove condizioni. In tutto, contiamo di misurare più di 10.000 fenotipi e di analizzare più di un milione di genotipi, ovvero la composizione genetica di una cellula»

Il gruppo di ricercatori guidato da Teotónio svolgerà la maggior parte del lavoro di base di questa esperienza senza precedenti. «Per quanto ne sappiamo - dice il giovane ricercatore portoghese - il sistema che abbiamo all'Igc è unico al n mondo e s nessun altro laboratorio dispone di materiale biologico della stessa qualità del nostro, o che integri una quantità di approcci analoga a quella che noi possiamo utilizzare. Ci aspettiamo pertanto di ottenere risultati che abbiano un grande impatto nella biologia dell'evoluzione, con implicazioni nella comprensione della biodiversità»
Oltre a Teotónio una sovvenzione da 1,6 milioni di euro del Cer è andata anche ad un altro ricercatore dell'Igc, Rui Costa, per studiare i meccanismi neurologici che controllano il processo decisionale.

Soddisfatto il direttore dell'Igc, António Coutinho: «Tra i vari programmi presenti in Europa dedicati a scienza e tecnologia, i riconoscimenti Cer sono i primi a premiare i singoli ricercatori, selezionati principalmente sulla base dell'eccellenza scientifica dimostrata, in qualsiasi area di ricerca. Entrambe queste prestigiose sovvenzioni sono la dimostrazione del fatto che l'Igc sta assumendo una pozione di spicco sia nella comunità scientifica che tra le agenzie di finanziamento a livello internazionale».

Il bollettino scientifico dell'Ue, Cordis, sottolinea che «Gli Starting Grant messi a disposizione dal Cer , destinati ai ricercatori che stanno delineando la propria carriera, sono stati accolti con grande favore, tanto che i candidati per la prima assegnazione superavano i 9.000. Per questa seconda assegnazione, per la quale è stato messo a disposizione un bilancio di 325 milioni di euro, sono state ricevute più di 2.500 candidature. Le candidature del dottor Teotónio e del dottor Costa sono state tra le 240 candidature selezionate. Il Cer ha in programma di aumentare i fondi a favore degli Starting Grant e ha introdotto un nuovo elemento per attrarre i ricercatori che stanno muovendo i primi passi in questo ambito».

"Speriamo di poter attirare un numero più elevato di candidati che sono nelle primissime fasi della loro carriera scientifica - ha detto Fotis Kafatos, presidente del Consiglio scientifico del Cer - La prossima assegnazione (il termine ultimo per presentare la propria candidatura è previsto per quest'autunno), vedrà la suddivisione in due parti del bilancio per gli Starting Grant: una parte sarà assegnata ai ricercatori che hanno maturato dai 2 ai 6 anni di attività di ricerca post-dottorato, mentre l'altra sarà assegnata ai ricercatori che hanno maturato un'esperienza post-dottorato compresa tra i 6 e i 10 anni».

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