[13/10/2009] News

Le grandi sfide dell'agricoltura per il 2050

LIVORNO. Aprendo ieri a Roma i lavori dei due giorni del Forum ad alto livello sul futuro dell'alimentazione, il direttore generale della Fao, Jacques Diouf, ha detto che «L'agricoltura dovrà essere più produttiva per riuscire a nutrire una popolazione in continuo aumento e rispondere alle grandi sfide ambientali che abbiamo di fronte. Gli effetti combinati dell'incremento demografico, della forte crescita del reddito e dell'urbanizzazione... avranno come risultato una domanda di cibo, di foraggio, di fibre doppia rispetto ad oggi. Non ci sarà altra scelta che aumentare la produttività agricola».

Diouf, davanti ad una platea composta da oltre 300 esperti di tutto il mondo, ha evidenziato che «Questo incremento dovrà derivare principalmente da una crescita della resa e da una maggiore intensità delle colture piuttosto che dall'estensione delle terre coltivate, nonostante ci siano ancora vaste aree che potrebbero essere coltivate, in particolare nell'Africa sub-sahariana ed in America latina. Se è vero che l'agricoltura biologica contribuisce alla riduzione di fame e povertà e dovrebbe essere incentivata, non è in grado da sola di nutrire una popolazione mondiale in rapido aumento».

Il mondo sembra essersi reso conto che la popolazione del pianeta, dagli attuali dagli attuali 6,7 miliardi di esseri umani, arriverà nel 2050 a 9,1 miliardi di persone, così rapidamente ed in così poco tempo, come la storia umana non ha mai conosciuto, ma anche che questo richiederà un incremento del 70% della produzione di cibo.

Una situazione già più che impegnativa in tempi normali e che diventa difficilissima da affrontare davanti alla crescente scarsità delle risorse disponibili: suoli fertili, acqua e biodiversità, ma anche a causa dell'aumento delle infestazioni di parassiti e delle malattie delle piante. Il global warming e le sue ricadute climatiche e ambientali potrebbero far calare la produzione agricola del 30% in Africa e del 21% in Asia.

«L'agricoltura a livello mondiale dovrà fare i conti con gli effetti del cambiamento climatico - ha spiegato Diouf - in particolare con l'aumento delle temperature, con una maggiore variabilità delle precipitazioni e con una maggiore frequenza di fenomeni meteorologici estremi, come alluvioni e siccità. La sfida non è solo incrementare la produzione globale futura, ma aumentarla laddove e per coloro che ne hanno più bisogno. Un'attenzione particolare dovrà essere posta ai piccoli contadini, alle donne ed alle famiglie rurali ed al loro accesso alla terra, alle risorse idriche, alle sementi di migliore qualità... ed ad altri moderni fattori produttivi».

Diouf è preoccupato soprattutto per le risorse idriche: «Dal momento che il cambiamento climatico renderà le precipitazioni sempre più inaffidabili. Gli investimenti nel controllo e nella gestione delle risorse idriche dovranno dunque diventare prioritari. È anche importante colmare il gap tecnologico tra i paesi tramite il trasferimento delle conoscenze nord-sud, sud-sud e la cooperazione triangolare».

Ma la produzione di cibo dovrà fare i conti anche con la produzione di biocombustibili che nei prossimi anni dovrebbe aumentare di circa il 90% e raggiungere i 192 miliardi di litri per il 2018. Questo secondo Diouf «Potrebbe cambiare le varianti fondamentali del mercato agricolo mondiale».

I documenti presentati al Forum di Roma sottolineano che per assicurare la disponibilità di cibo per il 2050 bisognerà investire ogni anno nell'agricoltura dei paesi in via di sviluppo 44 miliardi di dollari di aiuti ufficiali, molto di più degli attuali 7,9 miliardi l'anno. Una nota della Fao chiarisce che «Maggiori investimenti, includendo risorse derivanti dai budget nazionali, da investimenti esteri diretti e dal settore privato, dovrebbero assicurare un migliore accesso a moderni fattori produttivi, a sistemi di irrigazione, ai macchinari, a strutture per l'immagazzinaggio, a strade e migliori infrastrutture rurali, ed avere manodopera agricola esperta e qualificata con corsi di formazione. Le conclusioni e le raccomandazioni del Forum serviranno da base di discussione al dibattito del Vertice Mondiale sulla Sicurezza Alimentare in programma presso la sede FAO dal 16 al 18 novembre 2009, cui parteciperanno capi di stato e di governo dei 192 paesi membri della FAO. Da esso si spera vengano iniziative concrete per una rapida e completa eliminazione della fame nel mondo, così da assicurare il più basilare dei diritti umani: il diritto al cibo».

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