[12/10/2009] News

Come (e chi) nutrirà il mondo nel 2050?

ROMA. E' iniziato oggi alla Fao, a Roma, il Forum di esperti di alto livello "How to Feed the World in 2050" (Come nutrire il mondo nel 2050), una due giorni per discutere di come affrontare quella che probabilmente sarà la più grande sfida che l'umanità si troverà davanti nei prossimi 40 anni. «Nel corso della prima metà di questo secolo - si legge nei documenti preparatori - mentre il nostro pianeta raggiungerà i 9 miliardi di abitanti, la domanda mondiale di derrate destinate all'alimentazione umana o animale e di fibre praticamente raddoppierà, mentre le colture potrebbero sempre di più essere utilizzate per la produzione di bioenergie e ad altri fini industriali. La domanda nuova e tradizionale di prodotti agricoli metterà così a dura prova delle risorse agricole già insufficienti. E, mentre l'agricoltura sarà forzata ad entrare in concorrenza con gli insediamenti urbani per accedere alla terra e all'acqua, sarà chiamata anche a servire su altri fronti importanti, come: contribuire all'attenuazione del cambiamento climatico e ad adattarsi a questo cambiamento, incoraggiare la salvaguardia degli habitat naturali, proteggere le specie minacciate ed assicurare il mantenimento di un livello elevato di biodiversità. E, siccome questo non è sufficiente, m nella maggior parte delle regioni, le zone rurali conteranno sempre meno abitanti e tra questi sempre meno agricoltori. Questi agricoltori avranno bisogno di nuove tecnologie per produrre di più, con meno terre e meno manodopera».

Un mondo futuro che farebbe tremare le vene dei polsi anche ad un mondo con un governo globale, figuriamoci a questo pianeta politico non ancora multipolare e molto sfilacciato, alla ricerca di equilibri in uno stretto e impervio sentiero pieno di trabocchetti. Quel che è certo è che l'agricoltura dei Paesi in via di sviluppo necessita di investimenti per circa 83 miliardi di dollari all'anno se vuole star dietro alla crescita della popolazione e riuscire a nutrire i 9,1 miliardi di persone che affolleranno il pianeta nel 2050.

Gli esperti riuniti dalla Fao si sono dati una lista di problemi da risolvere: «Saremo capaci di produrre sufficiente cibo a dei prezzi ragionevoli, o i rialzi dei prezzi delle derrate alimentari condanneranno alla povertà ed alla fame una parte crescente della popolazione mondiali? Di quale capacità disponiamo ancora, per quel che riguarda la terra e l'acqua, per nutrire il mondo nel 2050? Quali sono le nuove tecnologie che potrebbero aiutarci ad utilizzare al meglio queste risorse insufficienti e ad accrescere e stabilizzare i rendimenti agricoli e dell'allevamento? Investiamo sufficientemente in ricerca e sviluppo per trovare delle soluzioni opportune? Le nuove tecnologie saranno accessibili a coloro che ne avranno più bisogno, ad iniziare dai poveri? Quanto occorrerà investire per adattare l'agricoltura al cambiamento climatico e in quale misura l'agricoltura può contribuire ad attenuare i fenomeni climatici estremi?».

Domande dalle cui risposte dipende il destino del nostro pianeta ed il futuro dell'umanità che urbanizzandosi sempre di più scopre quanto sia importante la terra che stiamo violentando e cementificando e quanto il nostro destino di uomini tecnologici dipenda da quella che è la principale attività necessaria all'uomo: la produzione di cibo, prima che di merci.

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