[07/10/2009] News toscana

Firenze, il lato oscuro della pedonalizzazione del duomo

FIRENZE. Era prevedibile, era preventivato, ma ora che le ipotesi di percorso giungono alla luce dell'opinione pubblica diventa evidente quali parti della città sconteranno sulla propria pelle il "lato oscuro" della pedonalizzazione del duomo, cioè le sue conseguenze nefaste, che si accompagneranno ai risvolti positivi.

E queste zone sono, per il capoluogo, dei gangli nevralgici della viabilità, dove era da attendersi venissero invece attuate iniziative finalizzate a diminuire la morsa del traffico e non ad aumentarla: è emblematica, a questo riguardo, la notizia pubblicata da "Repubblica" per cui nel sottopasso di viale Strozzi dovrebbe essere realizzata una corsia preferenziale contromano rispetto al senso di marcia attuale.

Per capire di cosa si parla è utile osservare l'immagine (nostra elaborazione su foto Google Street view), che mostra proprio il citato sottopasso. E' un'immagine che i lettori toscani, anche non fiorentini, riconosceranno con agilità, essendo il punto in questione l'unica tratta viaria a grande scorrimento che si può percorrere per andare da sud a nord di Firenze passando ad ovest della stazione Smn.

Si tratta di un tratto a quattro corsie, realizzato in anni recenti. Nell'immagine, però, manca una componente fondamentale: il pauroso traffico automobilistico che per molte ore del giorno, tranne quelle non di punta, percorre il tunnel. Niente di paragonabile a quanto avviene dalla parte opposta della Fortezza (zona viale Belfiore), dove davvero ogni giorno è l'inferno in terra, ma comunque anche su viale Strozzi incide una mole di traffico molto pesante, per il motivo citato.

Una eventuale congestione del viale avrebbe come conseguenze (lo si può affermare con certezza riferendosi a quanto già avvenuto in passato) l'intasamento della circolazione fino agli estremi quartieri sud (Galluzzo e lo svincolo dell'A1), sud-ovest (Isolotto e uscita della Fi-Pi-Li), ovest (Novoli, svincolo dell'A11). Si tratta, cioè, di uno dei "cuori" della mobilità cittadina e metropolitana, e se il cuore ha problemi, tutta la circolazione ne risente.

Le quattro corsie visibili nell'immagine sarebbero ridotte, almeno secondo quanto riportato da vari organi di stampa, a tre, mentre come detto sul lato destro del tunnel è previsto di ricavare una corsia preferenziale contromano, dedicata ai bus e in particolare a quelle linee fondamentali (l'1, il 6, il 14, il 17) che dal 25 ottobre non potranno più attraversare, come ora avviene, il duomo.

Si tratta solo di uno degli svariati casi in cui parti dei percorsi di linee pesanti di bus saranno deviate sui viali o su strade già quasi perennemente intasate dal traffico privato, come via Lorenzo il Magnifico o via Nazionale. Ed è questo, appunto, il principale "lato oscuro" della pedonalizzazione del duomo.

Ora, è evidente che nessuna scelta urbanistica, in particolare se di enorme impatto come la pedonalizzazione del duomo, è attuabile senza problemi. E' pure evidente che il punto non è cosa avverrà in viale Strozzi, come non lo è cosa avverrà in via Nazionale, come non lo è il fatto che per alcune linee tra le più pesanti, col progetto attuale, è da considerarsi abbandonata ogni velleità di garantire un servizio puntuale, veloce, e quindi "attraente" per la cittadinanza.

Il punto è invece il fatto che, se davvero si vuole puntare ad una sostenibilità praticata nei fatti, e non espressa a parole e condita da misure sostanzialmente simboliche (anche se con risvolti positivi) come la pedonalizzazione integrale del duomo, allora è da attendersi che il giorno prima della "partenza" (quindi il 24 ottobre) sia effettuato un monitoraggio capillare dello stato del traffico in città. Che si usino i satelliti, o che si sistemino degli impiegati comunali ai semafori, o vai a sapere come, ma comunque occorre che si sappia il più possibile con esattezza quante auto ci sono in città al 24 ottobre 2009.

Poi è da attendersi che si torni tra un anno, il 24 ottobre 2010, si ricontino di nuovo le auto, e si faccia il confronto. Se (magari grazie ad altre iniziative che speriamo saranno messe in campo) le auto saranno ridotte, allora la partita della pedonalizzazione del duomo sarà stata vinta. Se le auto saranno aumentate, però (e la palla di vetro sembra suggerire proprio questo, purtroppo), allora la partita sarà stata giocata male, e persa. E questo non deve avvenire, perchè va bene ridare il duomo ai fiorentini, ma senza con questo intasare e intossicare ulteriormente la città e l'area metropolitana.

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