[02/10/2009] News

Le regole per la tutela delle foreste salveranno tutto il pianeta

LIVORNO. A due mesi dal summit climatico di Copenhagen, The forest dialogue pubblica il rapporto "Investing in REDD-plus" che è un vero e proprio appello ai Paesi industrializzati a prendere impegni finanziari reali per la salvaguardia e l'utilizzo sostenibile delle foreste, ed ai Paesi tropicali perché assicurino una ripartizione equa di questi nuovi flussi finanziari a beneficio delle popolazioni che dipendono dalla foresta per la loro sussistenza.

Più di 100 operatori hanno partecipato a questa iniziativa che ha l'obiettivo di creare un meccanismo internazionale efficace che permetta di affrontare gli impegni climatici, sociali e della biodiversità legati alla deforestazione. Il documento, frutto di una serie di incontri che si sono intensificati nell'ultimo anni, sembra godere del consenso pressoché unanime di tutte le parti interessate: settore privato, organizzazioni ambientaliste e scientifiche, popolazioni autoctone e comunità che dipendono dalle foreste.

Secondo Stewart Maginnis, direttore del programma foreste dell'Iucn, «Nel settore forestale, il consenso tra protagonisti diversi è raro. Le raccomandazioni rese note oggi definiscono una road map opportuna per i finanziamenti di strategie di riduzione di emissioni di CO2 legate alle foreste; dimostrano che REDD-plus (Reduced emissions from deforestation and forest degradation, ndr) può lottare contro il cambiamento climatico in maniera redditizia, avendo anche altri effetti vantaggiosi per i popoli autoctoni, le comunità locali e la biodiversità».

«I nostri membri temono che un gran numero di operatori forestali riponga le loro speranze nel REDD - sottolinea il direttore di The forests dialogue, Gary Dunning - mentre il vero problema è quello di progettare un REDD-plus capace di dare dei risultati anche sotto pressione. Speriamo di contribuire con le nostre raccomandazioni»

Secondo il rapporto di The Forest Dialogue «REDD-plus dovrebbe essere concepito come un meccanismo basato sulla performance, permettendo di ridurre realmente le emissioni di CO2 e combattendo la deforestazione e il degrado delle foreste, così come essere un mezzo per le misure di salvaguardia, di gestione sostenibile delle foreste e de i miglioramento degli stock di carbonio. Un approccio graduale permetterà a REDD-plus di agire contro le principali cause della deforestazione secondo le circostanze specifiche di ciascun Paese».

Una proposta che convince anche gli ambientalisti. Per Roberto Smeraldi, direttore degli Amici della Terra Amazzonia- Brasile, «Le attività delle differenti fasi di REDD-plus dovrebbero essere valutate non solo sulla base dell'evoluzione dello stoccaggio di carbonio, ma anche secondo gli indicatori sociali, ambientali e finanziari».

Quindi, ogni fase del REDD-plus sarebbe finanziata con un portafoglio di risorse che permetterebbe di utilizzare in modo coordinato ed efficace I fondi ed alter fonti finanziarie.

Per James Griffiths, direttore esecutivo del World Business Council for Sustainable Development «Data la portata degli impegni per assicurare un finanziamento stabile al REDD-plus, dobbiamo superare il dibattito "mercato o fondi di finanziamento". Un approccio flessibile, basato su un portafoglio di differenti fonti di finanziamento ed un coordinamento dei donatori sono indispensabili».

Secondo il rapporto REDD-plus dovrebbe essere sostenuto da una gestione forestale transparente, inclusiva e responsabile, fondata sulla partecipazione locale, con misure di salvaguardia che assicurino ai popoli autoctoni un'equa condivisione dei guadagni e l'accesso ai meccanismi attuativi, con l'obiettivo primario della difesa della biodiversità.

Indicazioni condivise da Carlos Crex, di Sotz, un'organizzazione dei popoli autoctoni del Guatemala: «La riforma della governance delle foreste necessita di pertenariati forti fondati sul rispetto dei diritti e sulla partecipazione attiva dei popoli autoctoni e delle comunità locali. I problemi legati alla proprietà ed all'occupazione delle terre, così come gli altri diritti di proprietà e quelli del carbonio devono essere chiariti».

"Investing in REDD-plus" ricorda che bisogna urgentemente stabilire regole finanziarie e contabili chiare e propone la creazione di un organismo mondiale di sorveglianza per seguire e promuovere la carbon accounting e la verifica delle performance in rapporto alle misure di protezione sociale, ambientale e finanziaria.

Chris Knight, direttore aggiunto per la sostenibilità ed il cambiamento climatico della PricewaterhouseCoopers LLP è convinto che «Non è necessario invertire strada per mettere a punto dei controlli internazionali solidi e dei meccanismi di vigilanza per le attività di REDD-plus. L'esperienza acquisita in material di gestione e fornitura dei fondi per lo sviluppo in Paesi difficili, anni di lavoro nel carbon monitoring, meccanismi di informazione e certificazione forestale rappresentano già una solida base di partenza. I dibattiti in corso devono trarre insegnamenti dai sistemi esistenti e coinvolgere il settore finanziario, per mettere in campo un meccanismo finanziario ed un mercato futuro nel quale poter investire, attrattivo per I grandi mercati ed I capitali».

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