[02/10/2009] News

Recupero chiama recupero nel segno del green e a Forlė arriva il progetto "Raee in carcere"

GROSSETO. Recupero chiama recupero si potrebbe dire, e dopo l'avvio a Bologna il progetto "Raee in carcere" si appresta a partire anche a Forlì, dove sarà inaugurato ufficialmente martedì prossimo il laboratorio per il trattamento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche finalizzato al reinserimento lavorativo di persone detenute. Duplice lo scopo del progetto "Raee in carcere": favorire il recupero dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche e creare un'opportunità di riabilitazione sociale tramite il lavoro per persone detenute in procinto di rientrare in libertà.

Il progetto è nato su iniziativa della partnership di una serie di soggetti istituzionali (i principali enti di formazione regionali, i comuni di Bologna e Ferrara, la provincia di Forlì-Cesena, il provveditorato dell'amministrazione penitenziaria dell'Emilia-Romagna) impegnati nel progetto comunitario Equal Pegaso che prevede interventi di inclusione sociale ed ha avuto il supporto del Gruppo Hera, la società che gestisce i servizi ambientali in tutta la regione che ha fatto da promotore.

Raee in carcere ha come obiettivo la creazione, all'interno degli istituti penitenziari di Bologna, Ferrara e Forlì, di strutture stabili adibite allo smontaggio e quindi al recupero dei rifiuti non pericolosi da apparecchiature elettriche ed elettroniche, è ad oggi il primo progetto intercarcerario nazionale per l'inserimento lavorativo dei detenuti ed è stato ideato in maniera tale da essere replicabile in altri istituti penitenziari. L'attività partita con i primi cinque 5 detenuti nel carcere di Bologna che diventeranno circa 10 in questi mesi estendendosi anche a Ferrara, parte martedì anche nel carcere di Forlì.

Le previsioni indicano che a regime saranno trattate circa 1.000 tonnellate l'anno di raee con l'obiettivo di garantirne oltre l'80-85% in peso di recupero o reimpiego di componenti, materiali e sostanze. Dato che ad oggi i laboratori sono ancora in fase sperimentale, sembrano esistere ampi margini di miglioramento. All'interno di questi laboratori allestiti all'interno delle carceri e attrezzati con le migliori tecnologie, i detenuti, formati all'interno delle sedi carcerarie da personale Hera, lavorano allo smontaggio dei raee provenienti dalle stazioni ecologiche o dagli impianti di stoccaggio.

Tutti i raee trattati sono per la maggior parte di provenienza domestica, (piccoli elettrodomestici, apparecchiature informatiche, giocattoli, grandi elettrodomestici ferrosi ecc.). Le parti smontate e selezionate sono poi inviate agli impianti di trattamento rifiuti di riferimento del gruppo Hera per essere recuperati e/o smaltiti (unicamente per le frazioni non recuperabili).

L'iniziativa che partirà nel carcere di Forlì, oltre ai soggetti istituzionali e Hera ha visto la partecipazione della cooperativa sociale Gulliver, il consorzio Ecolight e il Centro Servizi Raee, l'agenzia di formazione professionale Techne, la società Cclg, le associazioni Cna, Legacoop e Confcooperative.

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