[30/09/2009] News toscana

Firenze e la politica del verde: meno "giardini" e pił "parchi"

FIRENZE. «L'idea guida di questa amministrazione è che ciascun cittadino di Firenze abbia una piazza, un giardino, un parco a meno di 10 minuti a piedi»: questo passaggio del discorso che il sindaco Renzi ha tenuto davanti al Consiglio il 21 settembre (e che riporta peraltro sue intenzioni già espresse in passato) è passato in buona parte sottotraccia nelle cronache regionali a causa della grande visibilità che (ovviamente) ha ricevuto la notizia della pedonalizzazione di piazza Duomo, ma è comunque notizia degna di approfondimento.

«La politica dei 10 minuti», così viene definita, è riportabile a studi già in corso nel mondo accademico, e in particolare va ricordato a questo proposito il progetto "Neighbourwoods" (boschi di prossimità) attualmente intrapreso da parte della facoltà di Agraria dell'università di Firenze insieme a vari centri accademici continentali. La differenza sta nell'impostazione: il progetto Neighbourwoods consiste in piani per la riqualificazione ambientale delle periferie e delle aree boschive-rurali situate in prossimità delle città, e intende contribuire all'evoluzione in questa direzione della pianificazione urbanistica.

Il fine è implementare gli ambiti educativi insiti nel rapporto diretto con la "Natura" sostituendo alla concezione del "giardino pubblico" quella di "parco periferico urbano", e operando nella pianificazione (peraltro con un'impostazione fortemente partecipativa) affinché la continuità ecologica tra l'area boschiva-rurale esterna alla città e il parco urbano situato nelle vicinanze possa essere quasi ininterrotta.

E il principio è che le conseguenze in termini di benessere e di evoluzione del rapporto con la "Natura" da parte della popolazione sono enormemente maggiori se le persone si trovano all'interno di qualcosa che certo non è definibile come "Wilderness" nel senso comunemente inteso, ma che lo può ricordare, come un parco caratterizzato da una reale continuità con la "Natura" circostante.

Un "giardino", invece, garantisce un sicuro benessere alla popolazione che ne usufruisce, ma è cosa ben diversa da un "parco urbano", per i motivi spiegati e per l'ovvia considerazione che camminare circondati dagli odori, dai suoni e dai colori della "Natura" è cosa ben diversa che fare footing sul cemento o sulla ghiaia di un vialetto di un'area verde urbana.

Il punto è, quindi, fare meno giardini di 10 mq e più parchi, preferibilmente puntando ad un loro reale inserimento nel tessuto ecologico circostante: e in questo senso il parco delle Cascine è per certi versi un buon esempio di cosa si intenda. E' chiaro, però, che una cosa è individuare spazi urbani di piccole dimensioni da assestare a verde, e cosa diversa è puntare ad una vera "politica dei parchi urbani": se la prima opzione è più agevole, la seconda richiede invece scelte coraggiose da parte dell'amministrazione, perchè chiaramente essa deve essere fortemente correlata alle generali scelte urbanistiche, e comporta la necessità di rinunciare a propositi di sviluppo edilizio (e al relativo indotto politico ed economico) su aree di ampie dimensioni.

Riguardo alla situazione fiorentina, vanno citati i dati Istat (2001 - vedi immagine) sulla disponibilità di verde in città: anche se Firenze viene considerata una città "molto verde", in realtà il verde effettivamente disponibile per la fruizione è limitato, perchè gran parte di esso è in realtà all'interno di giardini privati. La disponibilità di verde pubblico per abitante è infatti di circa 13 mq/ab, superiore alla media nazionale (9 mq/ab) ma nettamente inferiore a realtà come Perugia (37 mq/ab), Bologna (30), Genova (23).

Se osserviamo però il dato dell'incidenza della tipologia "parco urbano" sulla generale disponibilità di verde pubblico, allora Firenze si trova sui gradini più bassi della graduatoria, con un'incidenza di circa il 10-11% (Roma, Perugia, Ancona sul 50%, Torino 40, Milano 35).

Dati che sembrano indicare la necessità, appunto, di una reale politica "dei parchi" che, sia pure più complicata da praticare, sembra imprescindibile per Firenze, e che deve essere accompagnata anche da un aumento della quantità di verde pubblico disponibile: l'auspicio è che, quando tra qualche anno i dati indicheranno (lo speriamo decisamente) un effettivo aumento delle aree verdi a Firenze, questo aumento non sia dato dalla sommatoria di tanti piccoli insignificanti giardinetti, adatti per lo più per far passeggiare il cane, ma dalla presenza di veri nuovi "parchi" urbani o periurbani.

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