[28/09/2009] News

Gazprom ad Eni, tedeschi e turchi: dovete pagare una penale per scarsi consumi

LIVORNO. Secondo quanto scrive oggi Kommersant, i grandi consumatori di gas europei, soprattutto Italia, Germania e Turchia, starebbero violando i contratti e non prelevano il volumi minimi previsti. «Di conseguenza l'italiana Eni, la tedesca E.ON, la turca Botas ed alter compagnie devono pagare a Gazprom delle penali di circa 2,8 miliardi di dollari. Gazprom non ha ancora l'intenzione di accordare dei favori ai suoi clienti».

La Turchia aveva già chiesto ai russi di sospendere il principio del take or pay, che prevede che l'acquirente debba pagare il volume di gas previsto dal contratto, anche se non lo consuma. Quella che era una garanzia è stata trasformata dalla crisi economica in un problema, visto che nel 2009 c'è stato un calo di consumi di gas del 5,4%  e che nel primo semestre dell'anno la Turchia ha addirittura comprato il 25% in meno di gas che nello stesso periodo del 2008.

La crisi "che non c'è o sta per finire" è abbastanza evidente nei contatori del gas occidentali: nel primo semestre di quest'anno gli acquisti di gas russo in Europa occidentale sono calati del 29%, più o meno  46 miliardi di m3. La Germania ha addirittura da sola consumato 12,23 miliardi di m3 in meno, con un calo del  44%; l'Italia 8,2 miliardi di m3 in meno e - 34%; la Francia meno 21% e meno  5,97 miliardi di m3.

Una fonte vicina al Consiglio direttivo di Gazprom ha detto a Kommersant che nei mesi successivi la situazione non sembra essere cambiata molto. Secondo la stessa fonte, ripresa anche da Ria-Novosti, la spinosa questione sarebbe stata affrontata nell'incontro tra il premier russo Vladimir Putin e le imprese gasiere occidentali a Salekhard: «Tutte le compagnie si sono pronunciate contro il pagamento di penali».

Gli argomenti portati dalle multinazionali energetiche occidentali non piacciono proprio agli amici di Mosca che controllano lo Stato-mercato russo: «Primo, la Russia non ha pagato il Turkmenistan per un'infrazione al contratto. Secondo, il primo ministro Vladimir Putin ha permesso all'Ucraina di non versare delle penali finanziarie per una situazione analoga. Terzo, nessuno garantisce che il consumo aumenterà nel 2010. E questo stato di cose può durare fino al 2013».

E' lo scenario della ripresa senza sviluppo (e consumi e occupazione) in Occidente prospettato da qualcuno e che sembra più realistico, dati dei consumi energetici alla mano, della rosea situazione che ci prospetta il nostro governo. Gazprom non molla. Un responsabile del monopolista statale russo del gas ha fatto sapere ai giornali che il colosso energetico in mano all'oligarchia putiniana si aspetta che gli amici italiani e tedeschii rispettino i patti: «Se Eni o E.ON non prelevano il volume minimo garantito (in media l'80%), dovranno trasferire un pagamento anticipato per la differenza tra il consumo effettivo e il minimo di garanzia».

Secondo quanto dice a Ria-Novosti il presidente di d'i East european gas analysis, Mikhail Kortchemkine, «L'avanzo dei tre Paesi è di 2 - 2,8 miliardi di dollari»  Un altro analista, Valeri Nesterov di Troïka Dialog, pensa che Gazprom dovrà dar prova di molta pazienza se vorrà salvare i rapporti con questi importanti acquirenti (con i quali ha anche altri lucrosi affari e progetti in comune) anche perché nessun Paese europeo ha punito Gazprom per non aver rispettato i contratti durante la guerra del gas russo-ucraina dell'inverno passato.

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