[25/09/2009] News

Da domani stop a pile e accumulatori non conformi ai nuovi parametri

LIVORNO. Da domani i produttori di pile e accumulatori dovranno rispettare la disciplina sulla commercializzazione tali prodotti e di quelli a fine vita: nuova etichetta (bidone della spazzatura barrato con una croce) e avvio del sistema trattamento e riciclaggio del prodotto ormai diventato rifiuto. A partire dal 26 settembre per effetto della nuova direttiva, recepita nel nostro paese con il decreto 188/2008 (con due anni di ritardo), la responsabilità della raccolta e del recupero delle pile, batterie e accumulatori sarà estesa anche a chi le produce, le importa e le distribuisce, proprio perché la normativa si rivolge a tutti i soggetti coinvolti nella filiera, dal produttore all'utilizzatore finale.

La nuova disciplina punta, infatti, a evitare lo smaltimento delle pile nell'ambiente migliorando i sistemi di raccolta e riciclaggio. Dunque predispone una stretta sull'uso di sostanze pericolose (come cadmio e mercurio), innalza i target di raccolta differenziata e riciclaggio di quelle divenute rifiuti. Prevede la costruzione di un sistema che gestisca la raccolta e invio a riciclo di tutti i tipi di pile e accumulatori. Il che ha comportato in Italia l'apertura del settore a nuovi consorzi (oltre il Cobat) i quali, dovranno iscriversi a un Centro di coordinamento per poter assolvere alle diverse funzioni e accedere all'ecocontributo. Quindi dovrebbero fare capo a un unico sistema, ma al momento non c'è un unico centro riconosciuto (a fianco del primo nato in seno all'Anie, ve ne un altro, nato in ambito Cobat).

La normativa, inoltre, prevede di raggiungere il 25% di raccolta delle pile entro i prossimi tre anni, per diventare il 45% nel 2016.

Lo scorso 18 luglio, inoltre, è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il Decreto 13 maggio 2009 (Modifica del decreto 8 aprile 2008, recante la disciplina dei centri di raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato, come previsto dall'articolo 183, comma 1, lettera cc) del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modifiche) che  introduce importanti semplificazioni per i gestori dei centri di raccolta dei rifiuti urbani, e che renderà più semplice mettere in funzione le eco-piazzole. Però, se da un alto l'Italia recepisce gli obiettivi di raccolta differenziata dettati dall'Ue, dall'altro non prevede un sistema efficace ed efficiente ad hoc per raggiungere tali obiettivi.

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