[25/09/2009] News toscana

Strillaie: come ti bonifico (forse) una discarica

GROSSETO Il ministero dell'Ambiente, la Regione Toscana, la Provincia e il Comune di Grosseto hanno firmato ieri un protocollo che prevede lo stanziamento di quasi 2 milioni e mezzo di euro per la messa in sicurezza dell'area dove in passato sorgeva la discarica delle Strillaie. Un atto che farà invidia a molti amministratori che si trovano a dover gestire discariche ormai esaurite, e che dovranno fare esclusivamente a loro spese.

Il motivo per cui dal ministero dell'Ambiente vengono stanziati i fondi per la messa in sicurezza della discarica delle Strillaie, che sorge nella frazione di Marina di Grosseto, deriva dal fatto che nel passato governo Berlusconi, per un diretto interessamento del sottosegretario all'Ambiente Roberto Tortoli, la discarica che per anni ha smaltito i rifiuti del comune capoluogo, era stata inserita nell'elenco dei 52 siti di interesse nazionale (Sin) su cui operare la bonifica.

Una procedura non certo usuale per le discariche esaurite, ma che nei fatti ha portato alle Strillaie oltre a una serie di procedure burocratiche anche fondi. L'accordo di programma firmato ieri, oltre alla previsione dei soldi necessari- che come per tutti gli altri siti nazionali di bonifica, però, ancora non sono disponibili- vengono definiti gli interventi di caratterizzazione, messa in sicurezza d'emergenza e di bonifica vera e propria.

L'ammontare delle risorse per la realizzazione degli interventi è pari a 2.456.892 di euro di cui un milione dovrà essere messo a disposizione dal ministero dell'Ambiente e il resto (1.456.892 euro)  dall'amministrazione comunale di Grosseto.

Un altro passo quindi verso la definizione di una vicenda complicata anche dal fatto che nei terreni adiacenti alla discarica è prevista la realizzazione di un impianto per la selezione dei rifiuti con produzione di Cdr e un impianto per il compostaggio della frazione umida dei rifiuti a servizio dell'intera provincia.

Progetto che ha fatto crescere un forte contenzioso tra alcuni comitati contrari al progetto e le istituzioni e  in cui era stata tirata in ballo anche la vicenda della bonifica della discarica. In pratica si chiedeva di rivedere la reale estensione dell'area sotto la tutela del ministero dell'Ambiente, estendendola anche ai terreni dove dovrebbe sorgere l'impianto. Un dibattito, che assieme a quello sul cogeneratore di Scarlino, tiene banco da tempo nel territorio della provincia di Grosseto. Su cui si sono incentrate campagne elettorali, versati fiumi di parole, improntati ricorsi e che nei fatti ha determinato un incredibile ritardo nella gestione di rifiuti che il territorio del comune e della provincia di Grosseto producono.

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