[22/09/2009] News

De Boer: «La Cina č un green front-runner del cambiamento climatico»

LIVORNO. Il presidente cinese Hu Jintao è già a New York dove parteciperà al summit internazionale sul clima e poi all'Assemblea generale dell'Onu. Intanto però è impegnato in una girandola di incontri con i vari potenti del mondo per preparare anche il vertice dei G20 a Pittusburgh.

Prima di partire per New York Hu Jintao aveva annunciano nuovi piani per combattere il riscaldamento globale e confermato che la Cina vuole produrre il 15% della sua energia da fonti rinnovabili entro il 2020. Qualcuno prevede proposte clamorose della Cina per quanto riguarda il summit di Copenhagen di dicembre, ma il vice-ministro degli esteri cinese He Yafei sembra molto più prudente: «Il presidente Hu chiederà di rafforzare gli sforzi internazionali sul cambiamento climatico e presenterà le nuove misure che la Cina mete in opera. Il presidente spiegherà la posizione e le proposte della Cina sui cambiamenti climatici e quel che la Cina sta facendo. Spero che il summit invii un segnale positivo».

Ad aprire una linea di credito alla Cina è il segretario dell'Unfccc Yvo de Boer che, mentre considera gli Usa «il grande punto interrogativo», è convinto che la Cina sia pronta a diventare insieme all'Unione europea il leader mondiale della lotta ai cambiamenti climatici. Mentre Obama è alle prese con i ritardi nell'approvazione della nuova legislazione ambientale, secondo de Boer la Cina sarebbe ormai il nuovo "front-runner" e potrebbe fare un ulteriore salto in avanti, staccando gli Stati Uniti, con il suo Piano nazionale per l'efficienza energetica, le energie rinnovabili, i tagli delle emissioni e la chiusura di fabbriche inquinanti.

Insieme Cina ed Usa scaricano nell'atmosfera circa il 40% delle emissioni di gas serra mondiali e se de Boer ha ragione, si tratterebbe di una svolta negli equilibri mondiali, visto che gli Usa, sotto la presidenza Bush, si rifiutavano nel 1997 di firmare il Protocollo di Kyoto e poi di approvare tagli obbligatori dei gas serra con la scusa dell'inerzia di Cina ed India. «Cina e India hanno annunciato ambiziosi piani nazionali sui cambiamenti climatici - ha detto il capo dell'Unfccc all'Afp - Nel caso della Cina, in una maniera così ambiziosa da poterla far  benissimo diventare il front-runner nella lotta ai cambiamenti climatici». De Boer si è detto anche incoraggiato dal nuovo obiettivo del Giappone che prevede un taglio del 25% delle emissioni di gas o serra entro il 2020.

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