[17/09/2009] News

Radon, nuovo rapporto sull'impatto in Italia

LIVORNO. Lunedì sarà presentato a Roma (e contemporaneamente anche negli Stati Uniti, in Germania e in Irlanda) il rapporto "WHO handbook on indoor radon", promosso dall'Oms con l'obiettivo di analizzare in modo completo tutte le diverse problematiche sanitarie, normative, tecniche ed organizzative connesse all'esposizione al radon nelle abitazioni, incluse nuove raccomandazioni molto più stringenti sui livelli di azione.

La manifestazione in programma lunedì a partire dalle 10 presso l'aula Pocchiari dell'istituto superiore di sanità, a Roma, si colloca nell'ambito delle attività del Piano Nazionale Radon (Pnr), coordinato da Francesco Bochicchio che ha fatto parte del gruppo di esperti di 30 Paesi che ha portato avanti il WHO International Radon Project, nell'ambito del quale è stato elaborato il rapporto WHO Handbook on Indoor Radon.

Nella presentazione organizzata in Italia verranno illustrati i principali contenuti del rapporto, con particolare attenzione al possibile impatto sull'Italia. Inoltre verranno presentate le altre attività e novità in ambito internazionale. Infine, il dipartimento di Prevenzione e comunicazione del ministero del Lavoro, della salute e delle politiche sociali presenterà le iniziative all'esame del ministro per tener conto anche delle novità introdotte dal rapporto WHO.

Il rapporto è destinato ad avere un notevole impatto sui programmi radon e sulle relative normative di molti Paesi perché conterrà anche le raccomandazioni sui livelli massimi di esposizione e consentirà di avere una base comune mondiale da cui partire per difendersi dall'esposizione a questo gas inodore naturalmente presente nel sottosuolo e che è tra i maggiori responsabili dei tumori. «Fino a lunedì i contenuti del rapporto sono sotto embargo - spiega Bochicchio - ma questo rapporto rappresenterà un importantissimo strumento di lavoro per ogni governo, perché si basa sulla esperienza di oltre 30 paesi di ogni continente declinate sulla base delle stime di rischio più recenti. L'impostazione quindi, come anche recita il sottotitolo del rapporto, è la protezione della salute pubblica».

L'italia è tra i paesi che ha dato maggiori contributi al lavoro ed è anche per questo motivo che è stata scelta come sede di una delle presentazioni ufficiali. «Anche dal punto di vista delle azioni per fronteggiare il problema radon - continua Bochicchio - il nostro Paese non è messo male, perché per esempio abbiamo già in corso un piano nazionale radon. Poi abbiamo ovviamente i nostri punti deboli, per esempio per quanto riguarda la protezione del radon nei luoghi di lavoro: secondo la normativa doveva essere attivata una commissione tecnica ad hoc entro il febbraio del 2001 e ancora la stiamo aspettando.... Questa commissione la dovrebbe convocare la presidenza del consiglio, mentre dobbiamo dire che da parte del ministero della Salute c'è molta più attenzione al problema e infatti l'intervento del ministero che presenterà le iniziative in materia è tra i più attesi».

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