[17/09/2009] News toscana

Torna il lupo e il parco di Montioni gli dedica un festival di buona comunicazione

LIVORNO. Dal 19 settembre al 3 ottobre Il parco interprovinciale di Montioni (al confine, appunto delle province di Livorno e Grosseto) ospiterà un festival dedicato al lupo, che negli ultimi tempi ha fatto la sua ricomparsa nei boschi dell'alta maremma. Convegni con esperti, arte, musica, teatro ed enogastronomia sono gli ingredienti di una festa che tornerà ogni anno e che costituisce anche l'occasione per far conoscere la Baciocca, struttura eco turistica ricavata da uno dei numerosi ruderi di epoca napoleonica presenti nel parco.

A Dario Canaccini, responsabile di promozione e marketing della Baciocca, chiediamo innanzitutto di spiegare il contesto e la storia di questo parco e delle sue strutture.

«Il parco di Montioni rappresenta un unicum in Toscana sia per le sue caratteristiche naturali, storiche, achitettoniche, sia per quanto riguarda la gestione, affidata a un consorzio interprovinciale, mentre per esempio la struttura turistica dove siamo noi, la Baciocca, è di proprietà della Parchi Val di Cornia. Dal punto di vista naturalistico si tratta di un bosco particolare, di sughere e roveri, ben diverso dai tomboli e pinete comuni sulla nostra costa, qui hanno trovato un habitat adatto molte specie selvatiche, soprattutto daini e cinghiali. Inoltre all'interno del parco sono presenti alcuni resti medievali, e numerose e suggestive cave risalenti al periodo della escavazione dell'allume: fu allora che nacque il villaggio di Montioni per volere di Elisa Baciocchi, sorella di napoleone, che poi si fece costruire qui anche diverse residenze e le terme che ancora oggi sono visitabili».

E i lupi?

«Negli ultimi anni abbiamo scoperto quella che riteniamo essere una grande risorsa per il territorio, ovvero una popolazione riproduttiva di almeno 5-6 lupi. Noi vogliamo valorizzare questa risorsa, sostenerla e soprattutta farla conoscere come tale alle città vicine».

Da qui l'idea di Lupus in festival?

«Esatto, Lupus in festival nasce prima di tutto dal bisogno di destagionalizzare la struttura, creando un turismo che sia maggiormente sostenibile perché diluito durante l'anno, visto che i pienoni d'agosto comportano solo problemi organizzativi e di consumo delle risorse. Inoltre pensiamo che l'informazione sia il miglior modo per prevenire pregiudizi e conflitti che potrebbero nascere nei confronti del lupo. Per questo il giorno dell'inaugurazione è in programma alle 17 un convegno con esperti del settore, come il presidente di WolEmegency Claudio Mangini, l'etologa Emmanuela Diana ed esperti di comunicazione, come il professor Da Pozzo, che è il presidente del master in comunicazione ambientale dell'università di Pisa e il vostro direttore che modererà l'appuntamento. Riteniamo infatti che una corretta comunicazione ambientale sia fondamentale per non alimentare ingiuste paure nei confronti del lupo. In quest'ottica vanno tutti gli altri eventi inseriti nel programma di Lupus in festival».

Quali altri eventi avete in programma?

«Utilizzeremo le arti come la pittura, la scultura, la musica e il teatro per centrare messaggi positivi di ritorno sui temi della sostenibilità ambientale. Il 19 settembre alle 19,30 sarà per esempio inaugurata la doppia personale di arte contemporanea, con le pitture degli Anonymous Art e le sculture di Paolo Filippi, tutti lavori dedicati al tema del rapporto tra uomo e animali, scelti a cura dei critici d'arte Cristina Olivieri e Valeria Giuliani. Ogni sera poi cene degustazioni offerte dalle aziende del territorio (Petra, Rigoli, Graziani, Petricci e Del Pianta e La Cerreta), il 25 e 26 settembre vi saranno due serate dedicate al jazz, il 2 ottobre andrà in scena lo spettacolo Pierino e il Lupo di Prokofiev messo in scena da I teatranti del forte e il giorno successivo è in programma il laboratorio di teatro-ambiente con i bambini delle scuole elementari».

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